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Casa a Trento? Situazione drammatica, per gli universitari è sempre più un miraggio, Udu: "Per una doppia si spendono fino a 400 euro"

A Trento è stato organizzato un presidio in via Verdi, davanti alla sede della facoltà di Sociologia, da parte di Udu e sostenuto anche dai sindacati di Cgil, Cisl e Uil. "Il caro-affitti pesa sulle tasche di studenti e famiglie. A questo si aggiunge la carenza di risorse per l'università: così si mette in discussione il diritto allo studio"

Di S.M. - 26 settembre 2023 - 17:39

TRENTO. Trovare casa a Trento e, soprattutto, trovarla ad un prezzo accessibile per studenti e studentesse diventa sempre più un miraggio. Per questo gli universitari di Trento sono tornati a manifestare. E lo hanno fatto organizzando un presidio in via Verdi, davanti alla sede di Sociologia, “facoltà nata proprio a Trento, prima in Italia, con l'obiettivo di essere aperta a tutti, anche alle classi medio-basse” spiega Luca Pistore, coordinatore di Udu, l'Unione degli universitari, l'associazione studentesca che ha organizzato la manifestazione, sostenuta anche dai sindacati di Cgil, Cisl e Uil.

 

I giovani, come gesto simbolico di protesta contro il caro-affitti e come sta accadendo in altre città italiane, hanno montato una tenda accompagnata dallo slogan “Senza casa come studiamo?”.

 

Non è la prima volta che accade, perché a maggio proprio l'Udu aveva organizzato un accampamento in piazza Dante, davanti al palazzo della Regione per portare all'attenzione della politica il problema dell'emergenza casa.

 

“Da allora risposte non ne sono arrivate – denunciano studenti e studentesse. - E oggi al problema della difficoltà a trovare appartamenti o alloggi in studentati e degli affitti sempre più cari si somma quello del bilancio in rosso dell'Università di Trento. Mancano 15 milioni di euro: così si mettono in discussione il diritto allo studio, alla ricerca, si mette in discussione il diritto dell'Università ad avere un futuro” aggiunge Pistore.

 

Il caro-affitti pesa sempre di più sulle tasche degli universitari e delle loro famiglie. Secondo Immobiliare.it, la spesa media per una stanza doppia a Trento si aggira sui 350 euro spese escluse. Cifra che, secondo gli studenti, sarebbe sottostimata. “La media si aggira attorno ai 400 euro” precisa ancora Pistore.

 

350 euro è la cifra che è stata chiesta a Diego, 21 anni, studente mantovano di Giurisprudenza, per una stanza doppia senza finestre. “Per poter avere luce – racconta – dovevo tenere aperta la porta della stanza. Ora abito a 15 minuti a piedi fuori dal centro e pago 320 euro spese escluse, ma trovare questa soluzione è stata molto dura. Cercare casa attraverso le agenzie è impresa durissima perché i prezzi che propongono suono fuori dalla portata di molti studenti”.

 

Francesca, 21 anni di Latina, si è ritrovata da un giorno all'altro senza appartamento. “Avevo una stanza singola in appartamento con un contratto transitorio, quindi di un anno; prima della scadenza mi è stato comunicato che l'affitto sarebbe aumentato di 100 euro (con un canone che sarebbe arrivato a superare i 500 euro) e poi che il contratto non sarebbe stato rinnovato. Mi sono, quindi, trovata – racconta – senza casa. Mi è stata proposta una stanza singola a 550 euro in zona Monte Baldo, ma ho rifiutato. Sono riuscita a trovare una stanza singola a 430 euro in zona Corso Tre Novembre”.

Da qui è nata l'idea, sostenuta dal sindacato degli inquilini della Cgil, di lanciare un'indagine per raccogliere “dati certi – dicono i rappresentanti di Udu – da portare alle istituzioni”.

 

A sostenere le richieste dei giovani universitari ci sono anche i sindacati di Cgil, Cisl e Uil, da tempo impegnati nella lotta contro l'emergenza casa. “Emergenza – spiega Manuela Faggioni di Sunia Cgil – che riguarda anche le famiglie. Le soluzioni non sono semplici, ma secondo noi – ha aggiunto - va rivista e aggiornata la legge sull'edilizia popolare, serve trovare le risorse per l'housing sociale e va indicizzato l'icef all'inflazione.  Inoltre, se ci fossero più case pubbliche per le famiglie e più alloggi pubblici per gli universitari, si determinerebbe un sistema “calmiere” sul mercato a vantaggio non solo delle fasce più deboli, ma anche del ceto medio e delle tante lavoratrici e lavoratori che non trovano un’abitazione corrispondente alle loro capacità di spesa”.”.

 

Sul fronte delle politiche abitative “da tempo chiediamo l'istituzione di un fondo per la morosità incolpevole – specifica Walter Alotti, segretario della Uil – e di un fondo di garanzia per gli affitti delle case private. Inoltre, proponiamo alle istituzioni di effettuare una manifestazione di interesse sul mercato per alloggi o immobili che i privati possano mettere a disposizione di Opera universitaria con il cosiddetto contratto di disponibilità: si tratta di una forma di collaborazione tra pubblico e privato che permette di abbassare i costi degli affitti e, quindi, aumentare l'offerta di alloggi per gli studenti sul mercato immobiliare" conclude Alotti.

 

Altro punto dolente – secondo i giovani universitari – sono i servizi, in particolare i trasporti. “Serve potenziare le corse notturne degli autobus – hanno detto – in tutte le zone periferiche della città, ma anche aumentare i servizi di trasporto pubblico in tutto il Trentino. Spesso gli studenti sono costretti a vivere nel capoluogo perché non ci sono mezzi per spostarsi”.

 

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