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In piazza S. Maria Maggiore un modello ''Eataly''. Stanchina: ''Vogliamo creare uno spazio per valorizzare e assaggiare i prodotti locali ma anche fare formazione''

Il Comune è interessato ad utilizzare gli spazi lasciati liberi da Unicredit per portare avanti un progetto plurale con la partecipazione dei cittadini, delle associazioni e degli enti di formazione. L'assessore: "Sarà un luogo di tutti per tutti"

Di gf - 19 giugno 2019 - 19:10

TRENTO. Un luogo che possa sensibilizzare al consumo consapevole, alla valorizzazione di prodotti locali e che allo stesso tempo faccia perno sulle realtà associative e enti formativi del nostro territorio. Si ispira ad una sorta di 'Eat Italy' il progetto che l'assessore Roberto Stanchina ha in mente per gli spazzi che si trovano in Santa Maria Maggiore di proprietà di Unicredit. Si tratta di due piani, di 400 e 200 metri quadri, che fanno gola all'Amministrazione comunale da ormai diverso tempo.

 

Già in passato si era parlato di utilizzare questo luogo mettendolo a servizio delle scuole alberghiere e di arte bianca. L'idea, a cui Stanchina sta lavorando e che un po' alla volta si vuole concretizzare, va però ben oltre.

 

“Non stiamo puntando ad aprire un mercato coperto o un ristorante come si è detto in questi giorni – ha spiegato Stanchina - perché non avrebbe senso. Il progetto vuole coinvolgere le scuole di formazione ma anche la fondazione De Marchi, gli operatori del mercato solidale e il comitato di Torre Vanga. Tutto questo perché vogliamo che diventi un luogo plurale e fruibile dal maggior numero di persone”.

 

Il progetto è quello di creare degli spazi nei quali far conoscere i prodotti locali ma anche assaggiarli. “L'idea – ha continuato l'assessore  - è quella di trasformare la piazza in una sorta di plateatico molto elegante dove le persone possano incontrarsi e dialogare e allo tempo conoscere il territorio e apprezzarlo”.

 

Spazi che però siano anche casa per l'associazionismo e per la cultura dove, magari, si possano organizzare momenti di formazione.

 

“Uno dei sogni che ho – ha continuato l'assessore – è anche quello di coinvolgere l'Università della terza età per riscoprire vecchie ricette e magari riproporle in chiave moderna”. Dovrà essere “il luogo di tutti per tutti”.

 

Tra le ipotesi anche l'idea di lanciare un concorso di idee per l'utilizzo degli spazi esterni. “Abbiamo già parlato con la proprietà degli spazi che è Unicredit – ha concluso Stanchina – e anche con l'amministrazione dell'edificio. Ora stiamo valutando. L'importante è che ci sia una compartecipazione, un lavoro comune con i cittadini e le diverse realtà

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