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Stazione dei treni a Trento, alcuni marciapiedi ristrutturati l'ultima volta nel 1949. Comitato Ferrovia Vivibile: ''Abbandonata la manutenzione''
Il comitato chiede alla politica di farsi carico dei tanti interventi che l'attuale stazione dei treni avrebbe bisogno. "Le future grandi opere di cui tutti parlato i cittadini di oggi per poterle utilizzare dovranno attendere oltre 20 anni"

TRENTO. Dall'interramento della ferrovia ai futuri nuovi collegamenti con la Valsugana. Temi molto importanti che sono tornati negli ultimi mesi a far discutere cittadini, associazioni ed istituzioni. Non a tutti, però, sembrano essere priorità sulle quali puntare l'attenzione a discapito della quotidianità.
“Abbiamo un'attenzione su questi nuovi e importanti interventi ma allo stesso ci si dimentica della manutenzione ordinaria della stazione di Trento” viene denunciato in una nota dall’Associazione comitato ferrovia vivibile città di Trento.
“Queste grandi future opere i cittadini di oggi per poterle utilizzare dovranno attendere oltre 20 anni – viene spiegato - mentre sembra che non ci siano più le risorse per la gestione ordinaria del presente in quanto risulta completamente abbandonata tutta la progettualità della gestione della manutenzione ordinaria sulla città di Trento”.
Già in passato erano stati richiesti diversi tipi di interventi per rimettere a nuovo alcune zone dell'attuale stazione dei treni. Richieste la maggior parte delle quali, però, sono rimaste solo sulla carta.
“Nonostante il transito di numerosi treni passeggeri che si fermano nella stazione di Trento – spiega l'associazione - non si comprendono quali 'ardui' motivi, ostacolano la messa a norma del livello dei marciapiedi dei binari 2 e 3, ristrutturati l'ultima volta nel 1949, per facilitare la salita e la discesa dei passeggeri dai vagoni”.
L’intervento di innalzamento sui marciapiedi è già stato eseguito, di regola, in tutte le stazioni dove sostano i treni ad alta velocità. A Trento, però, non sembra essere stato fatto nulla nonostante le segnalazioni.
Ma non solo. “Anche i lavori per la realizzazione dell’installazione delle barriere dal cavalcaferrovia di San Lorenzo al sottopasso di via F.lli Fontana sembra che si siano fermati, come la sistemazione del sottopasso ferroviario di Corso Buonarroti molto usato che ad ogni acquazzone si allaga”.
Infine la richiesta alla politica. “La speranza di non dover attendere la futura nuova stazione interrata per modificare l’altezza sui marciapiedi della stazione chiediamo ai referenti politici di farsi carico di questi piccoli problemi di ordinaria gestione quotidiana”.