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VIDEO. Sgarbi sbotta contro Luxuria ''Non mentire, ce l'hai il ca**o o no?'', Arcigay Trento: ''Gravi parole, non può essere il presidente di un ente museale''
E' successo durante la trasmissione “Live – Non è la D'Urso". "Abbi il coraggio di quello che sei, non mentire. Ce l’ha il ca**o o no? Ce l’hai o non ce l’hai?” ha urlato Sgarbi. La presa di posizione di Arcigay del Trentino
TRENTO. Lite furibonda ieri nello studio di “Live – Non è la D'Urso" tra il parlamentare e presidente del Mart Vittorio Sgarbi e Vladimir Luxuria. Tutto sembra nascere da una dichiarazione in cui il critico d’arte associò l'ex parlamentare alla prostituzione. Parole che derivano, spiega il critico d'arte, da una precedente intervista rilasciata dalla stessa Luxuria ad un quotidiano nazionale.
Da qui però la discussione ieri è proseguita, i temi discussi sono stati tanti, e i toni si sono alzati inevitabilmente con le urla di entrambi. "Abbi il coraggio di quello che sei, non mentire. Ce l’ha il ca**o o no? Ce l’hai o non ce l’hai?” ha urlato Sgarbi.
Le parole dette da Sgarbi, hanno però scatenato immediatamente numerose critiche. Tra queste anche quelle del presidente dell'Arcigay di Trento, Lorenzo De Preto che ha stigmatizzato non solo le parole dette dal presidente del Mart di Rovereto. L'associazione punta il dito contro chi l'ha scelto o continua a mantenerlo in quella carica, nonostante la gravità e volgarità delle affermazioni che svolge pubblicamente
“Le parole che abbiamo sentito dall'onorevole Sgarbi in quella trasmissione – ha spiegato De Preto – alcune persone se le sentono purtroppo dire tutti i giorni e noi quotidianamente denunciamo. Lui però sa benissimo dal punto di vista scientifico che l'identità di genere può non coincidere con il sesso biologico e tanto meno con il sesso genitale. Fa finta di non sapere perché è disposto a tutto questo per mantenere un certo tipo di immagine”.

Più che a Sgarbi, però, De Preto vuole rivolgersi a chi ha scelto il critico d'arte per un incarico importante come la presidenza del Mart. “Sarà stata una scelta pubblicitaria – spiega – ma che tipo di pubblicità stiamo facendo al Mart? Io onestamente oggi non andrei a visitare questo museo. Ma non per una questione della solita lobby gay ma perché stiamo parlando di un presidente di un ente trentino che è pronto a tutto per un ritorno personale senza tener conto degli altri. Come Arcigay stiamo valutando come fare sentire la voce della comunità Trans e cercheremo di capire come mai queste dichiarazioni sembrano cadere nell'indifferenza delle istituzioni”.