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Coronavirus, i sindacati: ''Nel taglio di 20 milioni si danneggiano anche Anffas e Appm. La Giunta colpisce tutti quelli che hanno garantito i servizi durante l'emergenza''
La Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl alla consigliera provinciale Mara Dalzocchio (Lega): "Non confonda i lavoratori: nessun aumento contrattuale ma risorse che in Italia hanno già liquidato oltre un anno fa. Così a rischio i servizi del sistema sociale e assistenziale sul territorio"

TRENTO. "La consigliera provinciale Mara Dalzocchio difende la manovra di Fugatti e Spinelli, un testo che scippa 20 milioni a personale sanitario, insegnanti, vigili del fuoco, forestali, polizia locale e protezione civile", queste le parole di Luigi Diaspro (Fp Cgil), Giuseppe Pallanch (Cisl Fp) e Marcella Tomasi (Uil Fpl), che aggiungono: "Risorse dirottate al mondo imprenditoriale a cui lei evidentemente si sente più vicina. Una scelta precisa e non un caso".
I sindacati precisano ulteriormente quanto stabilisce il Ddl. "Il danno economico - aggiungono Diaspro, Pallanch e Tomasi - va ai lavoratori con contratto pubblico (autonomie locali, scuola, sanità, ricerca) ma anche a quelli con contratto privato (terzo settore, cooperative, Anffas, Appm, enti e associazioni). I 20 milioni sono relativi alla vacanza contrattuale che è già nelle tasche dei colleghi di tutt’Italia da oltre un anno. Quando Dalzocchio parla di 'aumento, scatto o oscillazione' cerca ancora di confondere tutti".
Le parti sociali evidenziano che un altro rischio riguarda la riduzione dei servizi del sistema sociale e assistenziale sul territorio. Oltre alla cassa integrazione con riduzione delle retribuzioni, infatti, agli enti gestori è assicurato il riconoscimento del solo 30% dei costi fissi da parte degli enti pubblici da aprile in poi con ulteriori conseguenze sui lavoratori.
"Per il personale sanitario e socio-sanitario il rischio è doppio - proseguono i sindacati - scippo dei 20 milioni subito con promessa futura di risorse fino a 15 milioni, con riserva di 'sentire le Organizzazioni Sindacali'. E non finisce qui, perché quei 15 milioni non sono a carico del bilancio provinciale ma dei Fondi di riserva dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari: servono risorse fresche e non quelle già in disponibilità del tavolo contrattuale per tutte le categorie di lavoratori della sanità".
Il Ddl prevede minori risorse per la salute per 4 milioni di euro. "C'è poi la sistematica esclusione del confronto con le organizzazioni sindacali, mai coinvolte in questi gravi processi decisionali. Il protocollo di gennaio prevedeva la convocazione immediata delle parti firmatarie in caso di gravissime e imprevedibili criticità, ma questo non è avvenuto. La Giunta ha provveduto allo spostamento di risorse in piena autonomia, sulle spalle di tutti i dipendenti che hanno garantito i servizi durante l'emergenza. Contrasteremo unitariamente e in tutti i modi il Ddl, per il grave sbilanciamento a favore delle imprese, pazienza se magari sono pure evasori, a sfavore del mondo del lavoro".