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Coronavirus, intesa Regioni-Stato, via libera alle aperture differenziate dal 18 maggio. Fugatti: ''Approccio positivo del governo''
Nel corso della video-conferenza, Fugatti si è concentrato soprattutto sul tema delle risorse: "Nessuna volontà di scontro ma la forte richiesta di una specifica attenzione assumendo, come ha detto il presidente Bonaccini, approcci diversificati tra ordinarie e speciali: questo non perché siamo privilegiati, ma perché abbiamo meccanismi finanziari e organizzativi oggettivamente diversi"

TRENTO. C'è l'intesa tra Regioni e governo per la fase 2 dell'emergenza coronavirus. Dal 18 maggio via libera alla ripartenza di bar e ristoranti, parrucchieri e centri estetici.
Le Regioni hanno quindi la possibilità di scostarsi dal quadro nazionale non solo in modo restrittivo, mentre il governo si riserva di intervenire per cercare di bloccare eventuali crescite di contagi se i dati iniziassero a evidenziare un peggioramento epidemiologico.
Un vertice molto atteso tra governatori, il premier Giuseppe Conte e i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza per delineare la ripresa delle attività produttive ancora escluse dalla ripartenza.
In sostanza il governo predispone le sue proposte, quindi gli enti locali possono integrare il piano e prevedere una propria road map.
Nei fatti da lunedì 18 maggio si può ripartire in modo differenziato, mentre tra mercoledì 13 e giovedì 14 maggio sono attesi i protocolli di sicurezza per i diversi settori elaborati dal comitato tecnico-scientifico con l'Inail.
"Accogliamo positivamente - commenta il presidente Maurizio Fugatti - l'approccio del governo che sul tema delle riaperture intende coinvolgere pienamente le Regioni e le Province autonome per consentire di pianificare le decisioni in base ai risultati del lavoro fatto in termini di contenimento del contagio e nell'approntamento delle necessarie misure di sicurezza a tutti i livelli. Ora attendiamo assieme ai colleghi presidenti la definizione di nuove linee guida per quanto riguarda le attività ancora bloccate".
Nel corso della video-conferenza, Fugatti si è concentrato soprattutto sul tema delle risorse. "A fronte di un conclamato crollo del Pil che scenderà di 8-10 punti - evidenzia il governatore - facciamo fatica a pensare che lo Stato non riesca a trovare quello 0,2 per cento che servirebbe per consentirci di continuare a garantire ai nostri cittadini quei servizi essenziali che ci siamo sempre pagati".
Il Trentino continua a spingere per un ritorno di 430 milioni del patto di Milano e del patto di stabilità. "Nessuna volontà di scontro - conclude Fugatti - ma la forte richiesta di una specifica attenzione assumendo, come ha detto il presidente Bonaccini, approcci diversificati tra ordinarie e speciali: questo non perché siamo privilegiati, ma perché abbiamo meccanismi finanziari e organizzativi oggettivamente diversi".
Durante la conferenza stampa sull'aggiornamento del contagio sul territorio provinciale (Qui articolo) e prima del vertice con lo Stato, il presidente della Pat era tornato anche sulla questione delle riaperture e ha specificato l’iter del ddl recentemente approvato che contiene un passaggio dedicato a questo tema.
"Se si volesse aprire una determinata attività la Giunta dovrà procedere con una delibera. La legge in questione entra in vigore il giorno successivo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale che arriverà, per questioni tecniche, fra martedì e mercoledì (12 e 13 maggio ndr)”. Dunque, alcune attività, come il commercio al dettaglio, non potranno riaprire prima di quella data, fermo restando che servirà comunque una delibera della Giunta per il via libera definitivo (Qui articolo).