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Coronavirus, da maggio tornano le zone gialle. Regioni e destra in pressing per le riaperture, Draghi: ''Gradualità''

Il 3 maggio, questa potrebbe essere la data che vede per l'Italia un vero e proprio cambio di passo in questa pandemia con il ritorno della zona gialla e le conseguenti aperture che riguarderebbero bar, ristoranti ma anche cinema e teatri. Oggi si terrà un'importante cabina di regia per l'analisi dei dati a cui parteciperà anche il premier Draghi

Di GF - 16 aprile 2021 - 09:03

TRENTO. Contagi in calo e la campagna di vaccinazione che sta proseguendo. L'Italia sta viaggiando spedita verso le riaperture. Se da un lato le Regioni spingono per un veloce allentamento delle misure dall'altro il premier Draghi ha messo sul tavolo nelle scorse ore la parola “gradualità”.

 

Non si vogliono, insomma, fare passi falsi per evitare di tornare indietro. Nei giorni scorsi  il leader della Lega Matteo Salvini aveva parlato di aperture dei ristoranti all'esterno in questo fine settimana in Trentino (QUI L'ARTICOLO), difficilmente , però, questo potrà diventare realtà.

 

Oggi, come ogni venerdì, ci sarà la cabina di regia. Sarà presente anche il capo del Governo e sarà l'inizio anche della trattativa vera e propria per le riaperture in attesa di vedere i dati del 23 aprile. Se i dati dell’Iss di oggi e di venerdì prossimo confermeranno i miglioramenti le riaperture ci saranno, e potrebbero iniziare da lunedì 3 maggio. Da quella data, infatti, potrebbe tornare la “zona gialla”.

 

Già a partire da queste ore si sta cercando una difficile mediazione con le Regioni e con i singoli partiti. Alcuni, come Forza Italia e Lega, vorrebbero infatti riaprire prima della Festa dei Lavoratori ma, come detto, la linea scelta da Draghi è quella della massima prudenza.

 

Dal canto loro i governatori hanno presentato un loro programma di riaperture nelle scorse ore. La Conferenza delle Regioni che si è tenuta ieri ha infatti consegnato al governo un documento aggiornato sulle linee guida per la riapertura di alcune attività in condizioni di sicurezza e nel rispetto dei protocolli di prevenzione. Lo ha annunciato il neo presidente della Conferenza, Massimiliano Fedriga. “Si tratta di proposte elaborate dai Dipartimenti di prevenzione delle Regioni su cui chiederemo il parere del Cts che ci auguriamo arrivi il prima possibile – spiega il presidente del Friuli Venezia Giulia - - per permettere, in modo progressivo e ferma restando l’applicazione del principio di massima cautela in termini di contenimento della diffusione del Covid-19, al Paese di imboccare la strada del ritorno alla normalità”.

 

Si cercherà sicuramente una sintesi anche perché alcuni aspetti sono davvero lontani dalla linea che il Governo vorrebbe portare avanti.

 

Per quanto riguarda bar e ristoranti le Regioni chiedono di farli riaprire a pranzo e a cena anche in zona rossa, ma seguendo i protocolli di sicurezza: distanza di due metri per i tavoli al chiuso, un metro all’aperto, temperatura all’ingresso, consumazione solo serviti al tavolo dopo le 14 e prenotazione obbligatoria. Una riapertura ben diversa dall'idea dell'esecutivo che invece la riserverebbe solo alle zone in giallo.

Riaperture in zona gialla, secondo un determinato protocollo elaborato dal ministero della Cultura, potrebbero arrivare per cinema, teatri e sale da concerto. Anche in questo caso i governatori chiedono aperture più ampie. La stessa cosa vale per palestre e piscine. Confronto in atto anche dal punto di vista degli spostamenti. Il Governo vorrebbe mantenere il divieto di muoversi tra una regione e l'altra mentre le Regioni lo vorrebbero permettere almeno tra i territorio con la stessa situazione epidemiologica.

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