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Coronavirus, il Trentino resta zona gialla ma con rischio "moderato e in progressione". L'Alto Adige rosso
Secondo l'ultimo monitoraggio, in provincia di Trento continueranno a vigere le misure da "zona gialla". L'indice Rt si mantiene infatti al di sotto dell'1 (0.95), "moderato ma ad alto rischio di progressione". L'Alto Adige in "zona rossa", così come la Lombardia. Il Veneto "arancione" nonostante i dati

TRENTO. Ancora zona gialla. Secondo il monitoraggio svolto dalla Cabina di regia, la provincia di Trento proseguirà con le misure da zona gialla. In un contesto nazionale che vede un'evoluzione verso maggiori restrizioni in gran parte del Paese, il Trentino continua a mantenersi stabilmente in quella che fino all'ultimo decreto legge era la zona con minori restrizioni, nonostante le previsioni lo dessero già in zona arancione.
Diversa la questione per quanto riguarda la provincia di Bolzano, che negli scorsi giorni aveva mostrato la volontà di fissare una soglia superata la quale entrerebbero in vigore le misure più restrittive. La “via altoatesina” dovrebbe concretizzarsi nella prossima ordinanza, la cui uscita è stata annunciata per la giornata di sabato 16 gennaio.
Da domenica 17 gennaio, dunque, l'Italia dovrebbe essere per tre quarti caratterizzata da tinte più scure. In pochi infatti potranno vantare il privilegio delle misure da zona gialla, tra cui appunto il Trentino. Assieme a Trento, anche Basilicata, Campania, Molise, Sardegna e Toscana.
Diventano arancioni, invece, ben 12 regioni: Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria, Val d'Aosta e Veneto, nonostante i dati di quest'ultima le permetterebbero di rimanere in zona gialla. Il presidente Luca Zaia ha chiesto e ottenuto, invece, di diventare zona arancione.
Solamente tre saranno le regioni o province autonome a presentare le maggiori restrizioni, inserite in “zona rossa”. Sono appunto la provincia di Bolzano, la Lombardia e la Sicilia, arancione secondo i dati ma diventata rossa per esplicita richiesta della giunta.
L'indice Rt, ancora decisivo per la definizione delle diverse zone, presenta in provincia di Bolzano un 1.4 a rischio alto, mentre in provincia di Trento rimane sotto all'1, allo 0.95, ma “moderato ad alto rischio di progressione”.