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Coronavirus, in 10 giorni forte aumento di contagi in Val di Cembra. Il sindaco di Giovo: ''Mi sto confrontando con l'Apss. Se necessario pronto ad adottare provvedimenti''
Nell'ultimo periodo sono 52 i contagi registrati nel territorio di Giovo. Il sindaco Vittorio Stonfer ha spiegato di essersi confrontato sulla situazione con il direttore del Dipartimento prevenzione dell'Apss, Antonio Ferro. "Per noi il riferimento è l'Azienda sanitaria - spiega - ed è indubbio, sempre attraverso un confronto, che se fosse necessario adottare ulteriori provvedimenti come era stato fatto in passato a Cembra io sono favorevolissimo”

GIOVO. Dodici contagi sono stati registrati mercoledì 24 febbraio e vanno ad aggiungersi ad altri circa quaranta avvenuti dei giorni precedenti. Inizia a preoccupare la situazione epidemiologica in Val di Cembra, soprattutto quella presente sul territorio di Giovo. In poco tempo sono state registrate circa 52 positività.
Una situazione che riporta alla mente quella già vissuta ad ottobre scorso che riguardava la zona di Cembra – Lisignago e che ha portato, in quella occasione, la Provincia autonoma di Trento, con un'ordinanza, a disporre una serie di divieti e raccomandazioni. (QUI L'ARTICOLO)
L'aumento dei contagi avvenuto ad ottobre era stato causato da una festa di laurea senza il rispetto delle norme anti-Covid. La situazione di oggi, invece, è ancora sotto la lente di contatto dell'Azienda sanitaria per riuscire a capire cosa possa essere successo e se l'andamento possa portare, anche questa volta, ad alcune restrizioni.
“Fino a dieci giorni fa – ha spiegato a Il Dolomiti, Vittorio Stonfer - sembrava che la storia si stesse ridimensionando perché i casi erano diminuiti poi nell'arco di dieci giorni sono saliti di molto. Non so al momento dire se esiste un motivo particolare, ho cercato di capirlo ma al momento non so proprio”.
Sull'eventualità che possa trattarsi anche questa volta di una festa, magari organizzata privatamente in occasione di San Valentino, Stonfer spiega di “non esserne al corrente”. “Anche in altre zone i ragazzi si sono trovati a festeggiare in appartamento. Sono cose che di punto in bianco non posso negare perché magari possono essere successe. Oltretutto San Valentino è anche il patrono di una delle nostre frazioni e sarebbe un motivo in più per fare un'eventuale festa ma io non ho dato alcuna autorizzazione. Se poi le persone si ritrovano all'insaputa di tutti diventa difficile saperlo”.
Visto l'aumento dei casi il sindaco di Giovo nelle scorse ore ha preso contatto con l'Azienda sanitaria per confrontarsi anche su eventuali interventi da porre in essere per riuscire a contenere il numero dei contagi. Si sta attendendo anche di capire quali siano le decisioni che verranno prese a livello nazionale in merito alla colorazione del territorio. Attualmente il Trentino è in zona arancione ma nell'ultimo periodo i dati sono peggiorati soprattutto dal punto di vista dei ricoveri.
“Mi sono confrontato con il dottor Antonio Ferro – spiega Vittorio Stonfer – perché anch'io come sindaco vedendo questa situazione non dormo sogni tranquilli. Ora vediamo come sarà l'andamento di questi due giorni e soprattutto cerchiamo di capire cosa decideranno a livello nazionale in tema di colorazione. Se, ipoteticamente da quello che si legge in giro, andassimo in zona rossa, il provvedimento di contenimento dei contagi arriva da solo”.
Stonfer spiega che le due soluzioni in queste situazioni sono i vaccini che un po' alla volta arrivano e le restrizioni. “Si tratta di salute pubblica – conclude il sindaco – ed è una cosa importante. E' indubbio, sempre attraverso un confronto con l'Azienda sanitaria che è il nostro riferimento, che se fosse necessario adottare ulteriori provvedimenti come era stato fatto in passato a Cembra io sono favorevolissimo”.
In merito alla situazione l'Azienda Sanitaria ha spiegato che "i casi rilevati non sono riconducibili ad un unico focolaio". La situazione continuerà ad essere monitorata nelle prossime ore.