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Focolaio colonia Cesenatico, Coppola: “Condizioni di vivibilità per i ragazzi inaccettabili dal punto di vista umano, si intendono individuare i responsabili?”
La consigliera provinciale dei Verdi Lucia Coppola ha presentato un'interrogazione in merito al focolaio che ha interessato oltre 40 giovani trentini a Cesenatico: “Non sono stati richiesti tamponi, ci sono state carenze gestionali e organizzative in termini di spazi, condizioni igienico sanitarie e prevenzione oltre che scarsa comunicazione e condizioni di vivibilità inaccettabili per i ragazzi, i responsabili sono stati individuati?”

TRENTO. E' preoccupante il quadro delineato dalla consigliera provinciale dei Verdi Lucia Coppola in merito alla situazione vissuta dagli ospiti della colonia di Cesenatico gestita da Aerat nella quale è scoppiato un focolaio Covid (Qui Articolo): nel chiedere alla Giunta se siano in programma dei ristori per ragazzi e famiglie la consigliera ha parlato di “condizioni di vivibilità inaccettabili dal punto di vista umano” per gli ospiti, oltre che di problemi organizzativi e gestionali.
Secondo Coppola infatti, per l'accesso alla struttura ai partecipanti non sarebbero stati richiesti i tamponi (“nonostante l'interesse in merito di alcuni genitori”) e il piano di gestione di prevenzione Covid di Aerat (“visibile sul loro sito internet”) non sarebbe stato applicato.
“A seguito dello sviluppo del focolaio – continua la consigliera – ufficializzato domenica 22 agosto (benché i primi sintomatici risalissero a mercoledì 18) è subentrata una gestione compartecipata di Provincia di Trento, Apss e Ausl di Cesena. L'isolamento a seguito del focolaio 'in bolle' ha manifestato carenze gestionali e organizzative in termini di spazi, condizioni igienico sanitarie e prevenzione della trasmissione del virus sia per i positivi che per i negativi”.
Il tutto mentre, dice Coppola, nei confronti dei genitori sarebbe stata portata avanti una comunicazione “scarsa e imprecisa” che ha causato “disagi, anche lavorativi, organizzativi e economici per gli stessi”. A preoccupare di più però sarebbe la descrizione delle condizioni di vivibilità messe in atto per i ragazzi che, secondo la consigliera provinciale dei Verdi: “Pare siano state scadenti e lesive in termini psico-pedagogici e inaccettabili dal punto di vista umano”. Una problematica per la quale nonostante le informative inviate per tempo attraverso 'pec', assicura Coppola, “nulla di fatto è stato messo in atto”. Il contagio, in poche parole, non sarebbe stato arginato per tempo, conclude la consigliera dei Verdi: “Trasformando la vacanza dei ragazzi in tutt'altro e quindi nessuno ha fruito appieno per il servizio pagato”.
Coppola chiede quindi al presidente della Pat Maurizio Fugatti “se si siano individuati, o si intendano individuare, i responsabili di quando descritto che per negligenza di prevenzione e attuazione dei protocolli previsti sono direttamente o indirettamente in concorso di causa sul nascere e la proliferazione del focolaio a danno dei ragazzi ospiti e del personale” e quale sia quindi “il conseguente ristoro commisurato per i danni derivati in termini economici e morali a favore dei ragazzi e delle loro famiglie”.