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Focolaio colonia Cesenatico, Coppola: “Condizioni di vivibilità per i ragazzi inaccettabili dal punto di vista umano, si intendono individuare i responsabili?”

La consigliera provinciale dei Verdi Lucia Coppola ha presentato un'interrogazione in merito al focolaio che ha interessato oltre 40 giovani trentini a Cesenatico: “Non sono stati richiesti tamponi, ci sono state carenze gestionali e organizzative in termini di spazi, condizioni igienico sanitarie e prevenzione oltre che scarsa comunicazione e condizioni di vivibilità inaccettabili per i ragazzi, i responsabili sono stati individuati?”

Pubblicato il - 01 settembre 2021 - 18:14

TRENTO. E' preoccupante il quadro delineato dalla consigliera provinciale dei Verdi Lucia Coppola in merito alla situazione vissuta dagli ospiti della colonia di Cesenatico gestita da Aerat nella quale è scoppiato un focolaio Covid (Qui Articolo): nel chiedere alla Giunta se siano in programma dei ristori per ragazzi e famiglie la consigliera ha parlato di “condizioni di vivibilità inaccettabili dal punto di vista umano” per gli ospiti, oltre che di problemi organizzativi e gestionali.

 

Secondo Coppola infatti, per l'accesso alla struttura ai partecipanti non sarebbero stati richiesti i tamponi (“nonostante l'interesse in merito di alcuni genitori”) e il piano di gestione di prevenzione Covid di Aerat (“visibile sul loro sito internet”) non sarebbe stato applicato.

 

“A seguito dello sviluppo del focolaio – continua la consigliera – ufficializzato domenica 22 agosto (benché i primi sintomatici risalissero a mercoledì 18) è subentrata una gestione compartecipata di Provincia di Trento, Apss e Ausl di Cesena. L'isolamento a seguito del focolaio 'in bolle' ha manifestato carenze gestionali e organizzative in termini di spazi, condizioni igienico sanitarie e prevenzione della trasmissione del virus sia per i positivi che per i negativi”.

 

Il tutto mentre, dice Coppola, nei confronti dei genitori sarebbe stata portata avanti una comunicazione scarsa imprecisa” che ha causato “disagi, anche lavorativi, organizzativi e economici per gli stessi”. A preoccupare di più però sarebbe la descrizione delle condizioni di vivibilità messe in atto per i ragazzi che, secondo la consigliera provinciale dei Verdi: “Pare siano state scadenti e lesive in termini psico-pedagogici e inaccettabili dal punto di vista umano”. Una problematica per la quale nonostante le informative inviate per tempo attraverso 'pec', assicura Coppola, “nulla di fatto è stato messo in atto”. Il contagio, in poche parole, non sarebbe stato arginato per tempo, conclude la consigliera dei Verdi: “Trasformando la vacanza dei ragazzi in tutt'altro e quindi nessuno ha fruito appieno per il servizio pagato”.

 

Coppola chiede quindi al presidente della Pat Maurizio Fugatti “se si siano individuati, o si intendano individuare, i responsabili di quando descritto che per negligenza di prevenzione e attuazione dei protocolli previsti sono direttamente o indirettamente in concorso di causa sul nascere e la proliferazione del focolaio a danno dei ragazzi ospiti e del personale” e quale sia quindi “il conseguente ristoro commisurato per i danni derivati in termini economici e morali a favore dei ragazzi e delle loro famiglie”.

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