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Laura Ziliani, l'ex vigilessa soffocata mentre dormiva stordita dai farmaci? Ecco l'ipotesi degli investigatori
Nel corpo della 55enne rinvenute tracce di ansiolitici in quantità sufficiente, secondo l'ipotesi degli inquirenti, per comprometterne le capacità di difesa

BRESCIA. L'ex vigilessa bresciana sarebbe stata soffocata mentre dormiva sotto effetti di ansiolitici, forse con un cuscino: è questa una delle ipotesi più accreditate emersa nelle indagini sulla morte di Laura Ziliani, la donna scomparsa l'8 maggio scorso a Temù ed il cui cadavere è stato ritrovato l'8 agosto.
Dopo l'arresto delle due figlie della donna (Silvia e Paola Zani, di 26 e 19 anni) e del fidanzato della maggiore Mirto Milani (Qui Articolo) con l'accusa di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere, arriva una nuova svolta nelle indagini sulla morte dell'ex vigilessa. Una delle ipotesi degli inquirenti infatti è che nella notte tra il 7 e l'8 maggio scorsi la donna sia stata narcotizzata con l'utilizzo di un forte ansiolitico (benzodiazepine) e uccisa mentre dormiva, incapace di reagire a causa dell'effetto dei farmaci.
Il quantitativo di benzodiazepine nel corpo della 55enne (sul quale non sarebbero stati rinvenuti segni di violenza) sebbene importante non sarebbe stato sufficiente a causarne la morte. Ora è necessario proseguire con gli esami sul cadavere, riporta Ansa, per vedere quali elementi a sostegno di questa tesi si potranno trovare a 140 giorni dal decesso. Nel frattempo a Brescia restano in carcere le due figlie della donna, a Verziano, mentre Mirto Milani si trova a Canton Mombello.