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Vasta ricerca di un 43enne scomparso mentre faceva canyoning. Difficile operazione di recupero del soccorso alpino
E' stato ritrovato Giacomo Sacchet, il 43enne della val di Zoldo (QUI aggiornamento)

LONGARONE (Belluno). E' stato ritrovato Giacomo Sacchet, il 43enne della val di Zoldo. Il 41enne era partito intorno alle 7.30 di ieri, domenica 5 settembre, con l'attrezzatura da canyoning, per scendere il tratto della gola del torrente Maè tra Soffranco e Pirago nel Bellunese. L'uomo, dopo aver già percorso la parte bassa della forra, voleva completare la parte a monte.
Dopo averlo atteso invano, un amico ha lanciato l'allarme attorno alle 18 di sera. Rinvenuta l'auto parcheggiata a Soffranco e non potendo avere riscontri di telefonia in quanto il 43enne è partito con il cellulare spento nel contenitore a tenuta stagna che aveva con sé, mentre la forra non presenta copertura.
L'asta del torrente è stata divisa a zone. Il soccorso alpino di Longarone ha perlustrato i punti visibili dall'alto, il Gruppo forre del Soccorso alpino e speleologico Veneto ha controllato il tratto da Pirago verso il Piave, i vigili del fuoco hanno effettuato le ricerche da Soffranco verso la confluenza del Grisol. Mancava una porzione intermedia di oltre un chilometro più difficile per la presenza di schianti e accumuli di materiale.
Dopo le perlustrazioni notturne delle varie porzioni del torrente, questa mattina alle prime luci si è ripartiti con l'ausilio dei droni e con le squadre a piedi. Il Gruppo forre del Soccorso alpino e speleologico Veneto si è portato nel tratto più impegnativo, parzialmente visionato nella notte: qui che è stato individuato il corpo, a valle della confluenza con il Grisol, all'altezza del Rui Maor.
Dalle prime informazioni, l'uomo calandosi con la corda per superare una cascata di qualche metro era rimasto bloccato sotto il getto. Inizialmente dato per morto dal soccorso alpino, il 43enne è invece fortunatamente e incredibilmente vivo (Qui aggiornamento).