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Belluno scala la classifica delle città attente all'ambiente e sale sul podio, De Kunovich: ''Risultato possibile grazie all'impegno dei cittadini''
Buona qualità dell’aria, ridotti consumi idrici, ottima gestione della raccolta differenziata. Il sindaco De Pellegrin: ''Ci sono indici su cui è possibile e necessario lavorare, parlo di quelli relativi al trasporto pubblico e alla rete di piste ciclabili, pur nella consapevolezza che il nostro è un territorio ampio e difficile da collegare e che qualcosa nell’ultimo anno è già migliorato''

BELLUNO. Belluno torna sul podio nella classifica Ecosistema Urbano di Legambiente, che valuta le performance ambientali delle città italiane premiando le più virtuose. Nel report 2022, il capoluogo di provincia veneto conquista infatti il terzo posto, recuperando diverse posizioni rispetto all’anno scorso, quando figurava soltanto ottavo. Quest’anno, a conquistare la vetta della classifica di Legambiente è Bolzano (passata dal 6° al 1° posto), seguita dalle vicine Trento (che perde una posizione rispetto al 2021) e Belluno.
“La direzione è quella giusta, proseguiremo con decisione per restare sul podio e migliorare, se possibile, il risultato – commenta il sindaco, Oscar De Pellegrin -. Ci sono indici su cui è possibile e necessario lavorare, parlo di quelli relativi al trasporto pubblico e alla rete di piste ciclabili, pur nella consapevolezza che il nostro è un territorio ampio e difficile da collegare e che qualcosa nell’ultimo anno è già migliorato”.
Buona qualità dell’aria, ridotti consumi idrici, ottima gestione della raccolta differenziata: sono questi alcuni dei valori che hanno procurato a Belluno il terzo posto in classifica generale per le performance complessive. Oltre alla bassa produzione annua pro capite di rifiuti urbani, in città continua a migliorare la percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato, che cresce dal 82,8% registrato nella passata edizione all’attuale 83,9%. Il dato fa salire Belluno al 4° posto assoluto in questo indice.
Tra gli altri indicatori in crescita, i viaggi effettuati sui bus dai bellunesi: dai 17 viaggi per abitante all’anno del report 2021 si è passati ai 65 di quest’anno. In questo indice, Belluno è terza assoluta tra le piccole città.
Questa mattina, alla cerimonia di premiazione tenutasi a Roma, ha preso parte per il Comune di Belluno l’assessora all’ambiente Lorenza De Kunovich. “Partecipare alla redazione del consueto rapporto sulle performance ambientali delle città è un impegno non irrilevante per una città che è sì capoluogo di provincia, ma che ha una struttura comunale ridotta come la nostra – osserva -. Tuttavia questo è un impegno che assumiamo volentieri riconoscendolo come stimolo a perseguire l’attuazione dei 17 obiettivi fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per superare l’attuale modello di sviluppo ormai insostenibile non solo sul piano ambientale, ma anche su quello economico e sociale. Questa occasione proposta da Legambiente ci consente di confrontare i progressi derivanti dalle politiche messe in atto dalle città e anche di venire a conoscenza di sempre nuove buone pratiche, dalle quali prendere spunto”.
Risalire dall’ottavo al terzo posto è, per l’amministrazione De Pellegrin che ha assunto l’eredità dalla scorsa amministrazione, uno stimolo ad attuare le politiche ambientali previste dal programma. Prosegue De Kunovich: “Il risultato è stato reso possibile anche grazie ai cittadini, che non sono mancati nell’impegno personale. Ci proponiamo dunque di proseguire su questa direzione strategica migliorandoci nei settori che ci vedono ancora carenti, certi di continuare a trovare nella nostra cultura alpina la motivazione. Infatti la cultura della gente di montagna è una cultura storicamente lontana da quella dello spreco delle risorse, preziosissime, che ci vengono donate dalla natura”.
Sul piano nazionale, a tal proposito, la situazione non è rosea. Legambiente infatti afferma che è fondamentale accelerare la transizione ecologica urbana e si dice preoccupata dal quadro generale che ha visto nel 2021 molti capoluoghi di provincia in stallo, paralizzati dal post-pandemia e da emergenze croniche. I dati vedono aumentare smog, traffico e rifiuti prodotti.
“Dalla fotografia di Ecosistema Urbano 2022 – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – non vediamo quel cambio di passo repentino che impone l’emergenza energetica, ambientale e sociale. In tutte le città serve velocizzare gli interventi, diffondere gli impianti fotovoltaici sui tetti e le comunità energetiche rinnovabili, riqualificare gli edifici, promuovere l’elettrificazione del trasporto pubblico e privato, completare fognature e depuratori, realizzare gli impianti dell’economia circolare, a partire da quelli di digestione anaerobica e compostaggio per produrre biometano e compost di qualità, di riciclo chimico delle plastiche miste e quelli per recuperare le terre rare dai rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Queste sono le sfide che attendono il nuovo governo. La transizione ecologica dei capoluoghi italiani dipende dalle scelte dei Comuni ma soprattutto da quelle che verranno fatte a livello nazionale dall’esecutivo.”