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Cagnolina chiusa in una stalla senza cibo né acqua, legata a una catena tra gli escrementi. Etica Animalista: "Vergognoso un simile trattamento sugli animali"
La cagnolina era stata trovata in condizioni non idonee già a ottobre dello scorso anno, dopo un primo sopralluogo del veterinario dell'Apss. Nonostante le disposizioni date ai proprietari, l'animale è stato ritrovato mesi dopo nella stessa situazione. I carabinieri hanno affidato ora la cagnolina alle cure dell'associazione Etica animalista. La presidente: "La denuncia è partita da noi"

PREDAIA. La cagnolina Kika è stata ritrovata in una stalla a Tres, come riferiscono le autorità sanitarie che hanno effettuato il sopralluogo, era legata a una corta catena, in un angolo buio senza acqua e senza cibo vicino alla canaletta di scolo per gli escrementi delle mucche.
A seguito della segnalazione dell'associazione Etica animalista, la cagnolina di 9 anni e mezzo è stata sequestrata ai proprietari dai carabinieri di Taio, intervenuti sul posto il 27 maggio scorso, quando hanno trovato l'animale custodito in condizioni non idonee. L'accertamento è stato condotto da Francesco Gabrielli, dirigente veterinario dell'Unità operativa igiene e sanità pubblica veterinaria dell'Apss, che ha confermato che la cagnolina, lasciata in balia di se stessa, era senza cibo e senza acqua, secondo quanto riportato dall'associazione animalista.
"La segnalazione è partita dalla nostra associazione - dichiara Ivana Ravanelli, presidente di Etica Animalista - avevamo segnalato la presenza della cagnolina in queste condizioni già verso ottobre 2021, dopo averla vista in una foto scattata all'esterno della stalla, intravedendola appena, nascosta e legata dietro la parte posteriore delle mucche. Dopo il sopralluogo del veterinario, era stato disposto che al cane venisse trovata una sistemazione più idonea".

A distanza di mesi però, a fine maggio di quest'anno, il veterinario torna per un secondo sopralluogo: "Ho ritrovato la cagnolina nella stessa situazione - conferma Gabrielli - le mucche erano state spostate in un'altra stalla, ma c'erano dei vitelli".
Una volta tolta ai proprietari, Kika è stata affidata alle cure dell'associazione. "Essendo rimasta legata per molto tempo inizialmente era molto spaventata e diffidente - spiega Ravanelli - ora sta ricominciando a trovare una certa serenità, anche se presenta un tumore visibile sul fianco. Sembra amare moltissimo l'acqua, forse proprio perché ha sofferto tanto il caldo".

La presidente di Etica Animalista conclude: "E' vergognoso un simile trattamento degli animali, chissà quanti altri casi ci sono nelle stalle trentine. Già tre anni fa avevamo salvato un altro cane in una situazione molto simile. Spero che questo episodio sia un monito e risvegli le coscienze".