Circonvallazione ferroviaria di Trento, i costi lievitano a 1,27 miliardi: “Colpa dell’aumento delle materie prime, incrementi fino al 35%”
A marzo 2023 partiranno i primi cantieri per la realizzazione della Circonvallazione ferroviaria di Trento, nel frattempo però i prezzi delle materie prime sono aumentati fino al 35%: “Gli espropri proseguiranno e l’opera sarà terminata entro il 2026”

TRENTO. Per quanto riguarda la Circonvallazione ferroviaria di Trento può finalmente dirsi concluso l’iter autorizzativo con il progetto che passerà alla sua fase realizzativa. Tutte le autorità coinvolte nella realizzazione del progetto concordano nel sostenere che la grande opera vedrà la luce entro i tempi stabiliti dal Pnrr, cioè il 2026. “Entro l’anno contiamo di chiudere la fase negoziale mentre a marzo 2023 partiranno i primi cantieri per le attività propedeutiche”, sottolineano i tecnici Rete ferroviaria italiana e Italferr.
Ciononostante non mancano le criticità. Fra tutte l’aumento dei prezzi delle materie prime, compreso fra il 30 e 35%, con il costo della Circonvallazione ferroviaria che lievita fino a 1.270.000.000 di euro. Tornando all’iter autorizzativo sono stati acquisiti i pareri degli enti coinvolti così il Comitato speciale del Consiglio superiore dei lavori pubblici ha dato il definitivo via libera al proseguo dell’iter del progetto. Questo anche alla luce del giudizio positivo sulla compatibilità ambientale dell’opera arrivato da parte del Ministero della Transizione ecologica e dal Ministero della cultura. “Stiamo lavorando per definire tutta la documentazione necessaria per definire la gara d’appalto mentre in parallelo proseguono gli espropri”, afferma Paola Firmi Commissaria del Governo per il potenziamento della linea Fortezza-Verona e vicedirettrice generale standard e sviluppo di Rfi.
Da Rfi ricordano anche l’importante campagna di indagini geologiche, idrogeologiche, geotecniche e geomeccaniche “sono stati eseguiti 29 sondaggi di cui 10 con profondità comprese tra 150 e 400 metri, alcuni dei quali attrezzati per consentire un monitoraggio continuo del versante”. Nel frattempo è già stato attivato il monitoraggio delle sorgenti in stretta collaborazione con i tecnici dei competenti uffici provinciali. Inoltre sono stati completati gli approfondimenti richiesti dal Comitato speciale del Consiglio superiore dei lavori pubblici “che – si legge nel comunicato diramato dalla Pat – hanno confermato la solidità delle scelte progettuali”.

Sia il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, che il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, rivendicano l’accoglimento delle proposte di modifica arrivate dal territorio. Per questo nel progetto sono stati inseriti: il prolungamento verso nord della galleria artificiale; la predisposizione di soluzioni tecniche che possano consentire il proseguimento verso nord del quadruplicamento della linea del Brennero; una campagna di indagini ambientali integrative nell’area di Trento Nord (già avviate) che comprendono l’esecuzione del cantiere pilota con il programma (da implementare) che è stato condiviso con l’Appa. Infine si è scelto di cercare di ridurre il periodo di interruzione della linea Trento-Malè.
Al momento dunque la bonifica integrale delle aree inquinate dell’ex Sloi ed dell’ex Carbochimica non rientra nel progetto di Rfi che si limiterà a una campagna di monitoraggio finalizzata ad attualizzare i dati relativi ai vapori emessi dai terreni inquinati. Il dossier però rimane aperto sul tavolo del Comune che cercherà di includere le bonifiche integrali in alcuni progetti collaterali alla Circonvallazione ferroviaria. Secondo Ianeselli “è importante che il progetto garantisca tanto ai cittadini quanto ai lavoratori il massimo grado di sicurezza. La riunione con i vertici di Rfi è servita anche a fare chiarezza su questi aspetti “che saranno al centro del lavoro dell’Osservatorio sull’ambiente e la sicurezza che sarà istituito a breve”.
Dal canto suo Fugatti parla di “un’opera fondamentale per lo sviluppo del Trentino e del Paese”. La Circonvallazione ferroviaria infatti rappresenta uno dei lotti prioritari del quadruplicamento della linea Fortezza-Verona, porta di accesso da Sud alla Galleria di Base del Brennero che permetterà di potenziare l’asse Verona-Innsbruck-Monaco sul Corridoio Scandinavo-Mediterraneo.