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Covid, “Alcuni dei miei autisti di scuolabus preferiscono contagiarsi piuttosto che fare il vaccino”, la denuncia del titolare di una ditta trentina
Secondo il titolare di una ditta trentina che opera nel settore dei trasporti scolastici molti autisti non sono in regola con il Green pass: “Si fa a gara a chi è più furbo ad aggirare le norme, alcuni dipendenti mi hanno detto che pur di non farsi il vaccino faranno di tutto per contagiarsi con il Covid”

TRENTO. Nei giorni scorsi ha fatto notizia il caso dell’autista di uno scuolabus, operativo nella zona di Pergine Valsugana, trovato senza Green pass durante un controllo dei carabinieri. Secondo il titolare di una ditta trentina che opera nello stesso settore però non si tratterebbe di un caso isolato. “Nell’ambiente del Consorzio Trentino Autonoleggiatori (Cta) è risaputo che alcune aziende non sono in regola con i Green pass – spiega l’imprenditore che chiede di rimanere anonimo – eppure si preferisce chiudere un occhio. Potremmo dire che tutti i consorziati sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri, e chi prova a denunciare rischia di essere messo ai margini”.
Il problema principale sono i pochi controlli, d’altra parte è impensabile delegare il compito interamente alle forze dell’ordine. Il fatto è che in molti casi chi dovrebbe effettuare i controlli è lo stesso autista sprovvisto di Green pass. “I dipendenti di molte aziende di piccoli padroncini non hanno il Green pass ma nessuno vigila sul rispetto delle regole, questi poi dovrebbero auto-controllarsi ma per ovvi motivi non lo fanno. In questo settore poi sono molti i padroncini che lavorano sugli autobus che servono per portare a scuola i bambini”.
Così alla fine a rimetterci è chi rispetta le regole. A inizio gennaio, fra malati e No-vax tra il 10 e il 20% degli autisti di Trentino trasporti non era operativo tanto che l’ente ha dovuto sospendere alcune corse. “Mi è capitato – riprende l’imprenditore – che alcuni dipendenti mi abbiano detto che pur di non farsi il vaccino per avere il Green pass faranno di tutto per contagiarsi con il Covid. Entro il 15 febbraio, quando entrerà in vigore l’obbligo vaccinale, mi aspetto che alcuni dipendenti vadano in malattia. Tra l’altro malattia che dovrò pagare e come se non bastasse dovrò anche trovare degli autisti che li sostituiscano”.
Il titolare della ditta trentina, oltre a sottolineare il danno ricevuto in queste situazioni, cita anche alcuni medici compiacenti che rilascerebbero certificati di malattia troppo frettolosamente, anche a persone che in realtà dovrebbero essere in quarantena. “Portare avanti un’azienda in queste condizioni diventa difficile. Siamo arrivati alla follia, non tanto delle regole perché se ci sono vanno rispettate ma perché ormai si fa a gara a chi è chi è il più furbo nell’evaderle”.
Secondo l’imprenditore però un modo per scoprire i “furbetti” del Green pass ci sarebbe. La Provincia infatti, in quanto committente di un servizio come quello del trasporto scolastico, potrebbe verificare i Green pass facendoseli inviare. In questo modo diventerebbe più difficile aggirare i controlli. “Episodi come quello di Pergine gettano cattiva luce su tutto il settore, pure su chi invece segue le regole”, conclude l’imprenditore.