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Covid, l'indice Rt aumenta a 1,24 ma cala l'incidenza: cresce anche la pressione negli ospedali. Ecco i dati del monitoraggio Iss
E' questo il quadro che emerge dall'ultimo monitoraggio della cabina di regia dell'Istituto superiore della sanità: nel periodo 9 – 22 marzo l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,24, in aumento rispetto alla rilevazione precedente e con un range che supera la soglia epidemica anche nel limite inferiore

ROMA. Un leggero calo dell'incidenza settimanale dei casi per 100mila abitanti e una nuova crescita dell'indice di contagiosità, a cui si accompagna un aumento della pressione a livello ospedaliero: ecco i dati principali dell'ultimo monitoraggio della cabina di regia dell'Istituto superiore della sanità.
Come riportano gli esperti dell'Iss infatti, nel periodo tra il 25 ed il 31 marzo l'incidenza settimanale dei casi per 100mila abitanti è arrivata a 836, in discesa rispetto al dato della settimana precedente (848). Nel periodo 9 – 22 marzo è però cresciuto nuovamente l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici, pari a 1,24 (range 1,14 – 1,31). L'indice di contagiosità in pratica supera la soglia epidemica anche nel suo limite inferiore.
Cala lievemente invece l'Rt medio sui casi con ricovero ospedaliero, che passa da 1,08 (1,05 – 1,11) a 1,03 (1,00 – 1,05). Il tasso di occupazione in terapia intensiva è arrivato invece al 4,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 31 marzo), in leggera crescita rispetto al 4,5% registrato il 24 marzo. L'aumento della pressione ospedaliera si fa più marcato in area medica, dove il tasso di occupazione a livello nazionale sale al 15,2% (al 31 marzo) rispetto al 13,9% di sette giorni prima.
Quattro Regioni o Province autonome sono classificate a rischio “alto” a causa di molteplici allerte di resilienza. Dodici territori sono invece a rischio “moderato” ed i restanti a rischio “basso”. La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in lieve diminuzione (14% rispetto al 15% della scorsa settimana). È stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa di sintomi (37%) come anche la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (49%).