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Il settore delle mele alle prese con il caro energia, La Trentina: ''Stime di produzione al ribasso ma la qualità è buona. Le fioriture? C'è un ritorno dello scopazzo''
Il presidente de La Trentina, Rodolfo Brochetti: "Siamo riusciti a fronteggiare temperature elevate dell'estate e siccità ma preoccupa l'incognita caro energia". Alcuni meleti nuovamente in fiore? "E' più legato al ritorno degli scopazzi, una malattia che ha anche questo effetto"

TRENTO. "Le stime di produzione a livello europeo e trentino si sono leggermente abbassate rispetto alle previsioni". Queste le parole di Rodolfo Brochetti, presidente del Consorzio La Trentina. "Ma le mele sono di buonissima qualità, specialmente per il prodotto coltivato sulle colline, complici le notti fredde di settembre".
Le stime di produzione per il 2022 prevedono un raccolto di mele in Europa a 12.168.000 tonnellate, sostanzialmente stabile rispetto a dodici mesi 12 fa. Dal punto di vista qualitativo, l'attesa è quella di calibri leggermente superiori per effetto delle condizioni favorevoli della primavera.
"A incidere sul ribasso della stima di produzione - aggiunge Brochetti - le elevate temperature di questa estate e la siccità, che siamo riusciti a fronteggiare con il sistema di irrigazione a goccia. Questo ha sicuramente condizionato e influito sullo sviluppo delle mele ma la qualità è molto buona. Le Golden Delicious quest'anno sono eccellenti ma tutte le varietà sono di livello, c'è molto equilibrio in questo senso".
Per l’Italia la stima prima della raccolta riportava di una produzione totale di 2.150.221 tonnellate, superiore del 5% rispetto a quella dello scorso anno. Per quanto riguarda le singole regioni, scendono leggermente Alto Adige (-3%) e Trentino (-1%), mentre crescono tutte le altre Regioni, tornando a livelli paragonabili a quelli degli anni passati. A segnare un record dovrebbe esserci il Piemonte che prosegue l'espansione della superficie a melo.
"Siamo ancora in fase di raccolta - prosegue il presidente de La Trentina - difficile quindi avere dei dati certi. Indicativamente, però, siamo in linea con le stagioni precedenti". A preoccupare ora il rincaro dell'energia. "Una dinamica che subiamo totalmente come tutti i settori produttivi. Il picco di consumo avviene principalmente a fine estate e inizio autunno quando c'è la raccolta e il prodotto va raffreddato".
E nel frattempo Assomela, con le principali realtà nazionali, ha stimato costi aggiuntivi per i produttori di circa dieci centesimi al chilogrammo. Questi costi, in assenza di strumenti di mitigazione, incidono sull’intera campagna commerciale 2022/2023 e non solo sulla seconda parte, come accaduto nel 2021/2022.
"Nei prossimi mesi - evidenzia Brochetti - avremo il quadro più preciso, i costi sono iniziati a salire già l'anno scorso, anche se in modo non così evidente come in questo periodo. Se La Trentina e Melinda hanno la struttura, la competenza e la forza per affrontare il mercato, possiamo gestire la promozione, la vendita e la parte industriale. Invece le bollette sono un'incognita e si va verso un aumento di tre volte tanto".
Il meteo particolarmente mite di questo periodo ha portato alcuni alberi a sbocciare. Anche alcuni meli sono ritornati a fiorire. "Non è legato alle temperature alte di questo periodo. Il melo non è una pianta che viene così condizionata dal clima quanto è una problematica più legata agli scopazzi. Negli anni questa criticità è stata ridimensionata ma adesso assistiamo a un ritorno di questa malattia. E un effetto di questa fitopatia è la fioritura. Monitoriamo la situazione per evidenziare eventuali necessità e per valutare gli impatti", conclude Brochetti.