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Miele, in Trentino dopo un'annata da scordare si punta al riscatto. Gli Apicoltori: ''Siamo ottimisti e il meteo ci sta aiutando. Tanti i giovani interessanti a questo settore''
Le prossime settimane saranno fondamentali per il destino dell’annata 2022: la fioritura è infatti un momento delicato per definire la qualità e la quantità della produzione di miele. Facchinelli: "Abbiamo la fioritura del melo e del tarassaco, non piove. Le temperature che si stanno registrano e tutto il resto fa ben sperare per una stagione con ottimi risultati"

TRENTO. “L’anno scorso la produzione è stata completamente azzerata, la situazione è stata molto difficile ma ora siamo ottimisti”. Usa queste parole Marco Facchinelli, presidente degli Apicoltori Trentini.
Dopo una stagione, quella dello scorso anno, devastante e per alcuni la peggiore degli ultimi 10 anni, a causa delle gelate di primavera, il settore dell’apicultura trentina ora cerca il riscatto.
Le prossime settimane saranno fondamentali per il destino dell’annata 2022: la fioritura è infatti un momento delicato per definire la qualità e la quantità della produzione di miele.
“Abbiamo la fioritura del melo e del tarassaco, non piove. Le temperature che si stanno registrano – ci spiega Facchinelli - sono gradevoli e le api possono volare senza problemi e tutta questa situazione è certamente di buon auspicio anche considerando lo sviluppo dell’animale e delle colonie”.
La situazione vissuta lo scorso anno dal settore è stata davvero drammatica tanto da spingere la Provincia di Trento e stanziare ben trecentomila euro per aiutare le api e la produzione di miele.
È questo il valore complessivo degli indennizzi a fronte di una minore produzione di miele e ai maggiori costi di mantenimento dei nuclei delle api, causati dall’andamento climatico particolarmente sfavorevole nei mesi di aprile e maggio 2021.
Importante anche l’impegno che l’associazione sta registrando tra i giovani. Proprio per promuovere il lavoro portato avanti dagli apicoltori, sono state organizzate delle giornate di approfondimento, aperte al pubblico, in alcuni vivai florovivaisti del territorio e nei week-end 23-24-25 aprile, 28-29 maggio.
“I giovani ci stanno seguendo – continua Facchinelli – è questo è fondamentale per un settore come il nostro. Non è certamente una strada facile da intraprendere perché le difficoltà sono tante ma i giovani hanno voglia di lavorare e ci credono”.