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"Prima un ciclista impallinato, ora due runner sfiorati da numerosi pallini". La denuncia di Zanoni: "Obbligo di pettorina identificativa per i cacciatori"
Diversi sono stati gli episodi di persone colpite dai cacciatori, non solo in Veneto. Anche in Trentino, ad Avio una famiglia era stata colpita da una pioggia di pallini mentre si trovava lungo la ciclabile. Il consigliere del Veneto Zanoni: "Idonee misure per evitare che i cacciatori che non rispettano le regole, mettano a repentaglio l’incolumità dei cittadini"

VENEZIA. "Dopo l’episodio di settembre a Castelcucco in provincia di Treviso di un cicloamatore impallinato dalla doppietta di un cacciatore ora è la volta di due runner tra Dese e Favaro Veneto in Provincia di Venezia". E' questa la denuncia del consigliere regionale del Pd Veneto Andrea Zanoni che prosegue con la sua battaglia per chiedere alla Giunta regionale "idonee misure per evitare che i cacciatori che non rispettano le regole, mettano a repentaglio l’incolumità dei cittadini" attraverso un'interrogazione.
Secondo quanto riportato da Zanoni, l'ultimo episodio sarebbe stato quello di due runner, "sfiorati da numerosi pallini sparati da cacciatori vicino all’area naturale del bosco Zaher".
Molti però sono stati i casi analoghi e non soltanto in Veneto. Soltanto a inizio ottobre all’altezza di Borghetto, frazione di Avio, in Trentino, eclatante era stato l'episodio della famiglia colpita da una pioggia di pallini mentre stava passeggiando lungo la ciclabile che costeggia il fiume Adige.
"In varie occasioni mi sono attivato per chiedere l’obbligo di pettorina identificativa per i cacciatori, il raddoppio delle distanze di sicurezza dalle strade e abitazioni, - prosegue Zanoni - la creazione di fasce di rispetto dai sentieri e piste ciclopedonali e misure idonee nei confronti dei cacciatori irrispettosi delle regole".
L'accusa si rivolge alla Giunta Zaia che "come sempre pensa più alle lobby della caccia - conclude - che alla sicurezza di tutti gli altri cittadini dato che le mie proposte sono sempre state respinte dalla maggioranza Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia. Basti pensare agli inauditi ritardi che stanno subendo tutti quelli che vogliono esercitare il diritto di vietare la caccia nei propri terreni".