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Violenza sessuale di gruppo su una 20enne con disabilità cognitive, tre persone della Valsugana condannate a 2 anni di carcere
Una vicenda drammatica che ha avuto come vittima una giovane che è riuscita poi a raccontare quello che stava accadendo alla madre che non ha esitato un attimo a denunciare. Le forze dell'ordine hanno avviato le indagini scoperchiando una vicenda tremenda. Oggi la conclusione del processo con la condanna dei tre uomini a 2 anni di carcere

TRENTO. Violenza sessuale, anche di gruppo, è la drammatica vicenda che nel 2020 aveva portato all'arresto di tre persone residenti in Valsugana per aver abusato per mesi di una giovane ragazza con forti fragilità perché con gravi disabilità cognitive. (QUI L'ARTICOLO)
La vicenda era approdata in tribunale e oggi è arrivata la sentenza del giudice con la condanna delle tre persone a due anni di reclusione.
LA VICENDA
Un dramma che è andato avanti per diversi mesi secondo gli inquirenti. La vicenda era stata porta alla luce dalla madre adottiva, è stata lei stessa a raccogliere le prove e a consegnarle alla polizia per le indagini che hanno poi portato all'arresto di due fratelli e di un anziano. Ed è proprio quest'ultimo secondo le indagini portate avanti dalle forze dell'ordine che avrebbe avuto il primo contatto con la ragazza che avrebbe in seguito coltivato la conoscenza anche con gli altri due imputati.
Lo stesso uomo l'avrebbe ricoperta di complimenti facendo breccia nella fiducia della ragazza, che in passato aveva dovuto sopportare anche l'abbandono dei genitori naturali. Colpita dalle lusinghe dell’uomo, la giovane è stata portata nell'abitazione dell'uomo nella quale avrebbe consumato dei rapporti sessuali con lui, divenuto complice e ispiratore delle fughe di casa della vittima anche nei mesi seguenti. Poi sono arrivati i due fratelli conosciuti sui social network che in pochissimo tempo si sono trasformati anche loro in veri e propri orchi in quanto, consapevoli delle fragilità della giovane, se ne sono approfittati inducendo la stessa ad avere rapporti sessuali con loro, talvolta anche tramite vere e proprie minacce.
Come già anticipato la denuncia è arrivata dalla madre adottiva della giovane dopo aver sentito alcuni racconti della stessa. Così sono partite le indagini della squadra mobile di Trento e della polizia postale.
LA CONDANNA
Oggi, a circa due anni di distanza dall'arresto, si è chiuso davanti al Gip di Trento il processo con tre patteggiamenti a 2 anni di reclusione per ciascuno dei tre imputati.
Il più anziano, il primo che aveva allacciato i rapporti con la ragazza, difeso dagli avvocati Roberto Bertuol e Nicola Zilio, ha ottenuto la concessione della sospensione condizionale essendo del tutto incensurato, mentre gli altri due imputati, i due fratelli più giovani, difesi dagli avvocati Maria Anita Pisani e Zeno Perinelli, sono stati condannati alla stessa pena ma senza condizionale.