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Virus pediatrici, in Trentino 2 bimbi di poche settimane in terapia intensiva neonatale. Soffiati: ''In 4 ricoverati per bronchiolite''

Ora che sono state tolte le misure di prevenzione come le mascherine, che le scuole sono in presenza e gli asili riaperti i virus sono tornati a girare. Sono molti in queste settimane i casi di bronchiolite, il direttore del dipartimento pediatrico dell'Apss: "Situazione sotto controllo, stiamo assistendo ad un momento preventivabile e che rispecchia l'andamento della stagionalità, quella che avevamo nell'epoca precedente il Covid"

Di Giuseppe Fin - 23 novembre 2022 - 20:35

TRENTO. Sono riemersi anche perché sono state tolte le misure di prevenzione contro il Covid. Stiamo parlando perlopiù del virus respiratorio sinciziale, di quello influenzale ma ce ne sono anche tanti altri. 

Virus pediatrici endemici che ora sono di nuovo tra noi dopo che, silenziosamente, erano usciti di scena per un effetto indiretto, collaterale, delle misure preventive contro il Covid. 

 

Raffreddore, tosse, difficoltà respiratorie: sono molti i bambini che in queste settimane stanno affrontando questa situazione. Vengono colpiti i più piccoli ma non solo, e spesso purtroppo i genitori non si trovano pronti a riconoscere quello che sta accadendo dopo due anni dove l'attenzione era diretta solamente al Covid.

 

E' bene chiarire subito che la situazione a livello sanitario è sotto controllo. Ma in Trentino, come in altri territori, da Verona a Treviso, non mancano purtroppo i bambini che vengono ricoverati in ospedale.

 

Nelle situazioni più gravi, purtroppo, si arriva fino al ricovero in terapia intensiva neonatale quando il bimbo ha bisogno di un supporto vitale. 

 

Già nei giorni a il Dolomiti la pediatra Lorena Filippi aveva spiegato come i casi di virus respiratorio sinciziale siano aumentati nelle ultime settimane (QUI L'ARTICOLO) con anche dei ricoveri tra i pazienti più piccoli. I sintomi della bronchiolite sono una tosse forte, raffreddore e soprattutto difficoltà a respirare. Si tratta di un’infiammazione di bronchi e bronchioli che provoca l’aumento della produzione di muco e l’ostruzione delle vie aeree con crisi di broncospasmo, da cui può derivare una importante difficoltà respiratoria, causa di frequenti ospedalizzazioni nei bambini al di sotto dei due anni.

 

“Quella a cui stiamo assistendo – ha spiegato sempre a il Dolomiti Massimo Soffiati, direttore del dipartimento pediatrico dell'Apss -  è una situazione preventivabile e che rispecchia l'andamento della stagionalità, quella che avevamo nell'epoca precedente il Covid. Con questi due anni di pandemia, l'uso della mascherina, il lavaggio delle mani e altre azioni ne hanno cambiato l'epidemiologia”. 

 

La pandemia di Covid ha impedito la circolazione di alcuni agenti patogeni, che poi però si sono ripresentati seguendo modelli inattesi e anche stagionalità diverse.

 

Ora che sono state tolte le misure di prevenzione come le mascherine, che le scuole sono in presenza e gli asili riaperti i virus sono tornati a girare.  

 

“Ad oggi – ci spiega sempre il primario Soffiati – in pediatria abbiamo 4 – 5 bambini che sono ricoverati per bronchioliti. Quelli più gravi, che sono i bambini sotto il mese che spaventano maggiormente perché sono più fragili e possono peggiorare in maniera rapida, sono stati due e sono stati trasferiti in terapia intensiva neonatale perché avevano bisogno di un supporto respiratorio importante”. 

 

La parte del dottor Soffiatti un invito a non spaventarsi della situazione. “Fa parte di un quadro – conclude – che forse non eravamo più abituati”. 

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