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Caldes, l'orso vicino alle case e arrivano (in ritardo) 2 bidoni 'rinforzati'. Dallapiccola: ''E' ridicolo, l'intervento andava fatto prima. Si trasforma tutto in continua emergenza"

Due soli bidoni (provvisori) per il paese di Caldes, dopo l'avvicinamento nei giorni scorsi di un orso in tre occasioni sulle quali stanno portando avanti le verifiche i forestali. Il sindaco Maini a il Dolomiti: "Restiamo sempre in attesa dei bidoni definitivi che però avranno un'altra procedura di fornitura (gara), speriamo arrivino presto"

Di Giuseppe Fin - 31 maggio 2023 - 19:18

TRENTO. Nel paese di Caldes nelle scorse ore sono arrivati i primi due bidoni (provvisori) per l'umido definiti “anti-orso”. Sono stati posizionati in due frazioni dopo che nei giorni scorsi diversi cittadini e lo stesso sindaco, come raccontato da il Dolomiti (QUI L'ARTICOLO), avevano lanciato l'allarme per almeno tre recenti episodi di avvicinamento di un orso al centro abitato.

 

In accordo con la comunità di valle che si occupa della raccolta dei rifiuti sono arrivati finalmente due bidoni provvisori. Bene che siano arrivati anche se la stessa popolazione ha constatato come gli interventi per la messa in sicurezza dell'area siano in ritardo nonostante la tremenda tragedia che ha colpito Caldes e segnato tutto il Trentino con la morte di Andrea Papi.

 

“Da quando è successa la tragedia ad oggi dal punto di vista della sicurezza si è fatto ben poco. Noi capiamo che la partita giudiziaria connessa all'orso ha una dinamica lunga ma è fondamentale che le persone possano percepire delle azioni concrete e reali per la loro sicurezza” aveva detto a il Dolomiti il sindaco Antonio Maini.

 

Dopo poche ore da queste dichiarazioni e dopo il terzo caso in poco tempo di orso che ribalta un cassonetto nell'umido vicino alle case, sono arrivati i primi (provvisori) bidoni che l'orso non dovrebbe riuscire ad aprire con tanto di cartello per la popolazione che invita a chiudere il pesante coperchio. Una soluzione, dicevamo, tardiva considerando la zona e la delicatezza dell'ambiente.

 

“E' ridicolo che si debbano attendere le denunce da parte della popolazione e le preoccupazioni del sindaco per arrivare a mettere solo, fra l'altro, due bidoni anti – orso in una zona come quella di Caldes già toccata da una tragedia immane” ha affermato il consigliere provinciale di Casa Autonomia ed ex assessore all'agricoltura e foreste Michele Dallapiccola.

 

Ad oggi, è bene chiarirlo, l'introduzione dei bidoni anti-orso nella zona della Val di Sole non è ancora avvenuta. A confermarlo nei giorni scorsi a il Dolomiti è stata la dottoressa Augusta Conta dell'Ufficio Tutela dell'Ambiente e del Territorio della Comunità della Val di Sole. “Abbiamo firmato la convenzione – ha spiegato – a fine dicembre con la Provincia per l'introduzione dei cassonetti indicati dall'ente”. Quando verrà fatto? “Al momento non sappiamo la tempistica, stiamo attendendo alcuni preventivi”.

 

Ora che l'orso in pochi giorni si è avvicinato tre volte alle abitazioni si è arrivati a mettere 2 soli bidoni rinforzati in attesa che arrivino quelli definitivi. “Restiamo sempre in attesa di quelli definitivi, che però avranno un'altra procedura di fornitura (gara) – ha spiegato Maini – speriamo arrivino presto. Già con questi provvisori però l'orso non dovrebbe accedere al cibo e si dissuade”

 

I problemi, quindi, non sono risolti. “Qui la situazione – ha spiegato il consigliere Dallapiccola – si trasforma in una emergenza continua. Questi interventi dovrebbero essere automatici senza il bisogno della denuncia da parte delle persone. Ma assieme all'introduzione dei cassonetti anti-orso servirebbe anche un vero e proprio piano di informazione su tutto il territorio che invece ancora manca”.

 

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