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Prevenzione alluvioni in Trentino, potenziata la pulizia degli alvei: interventi per 2 milioni di euro

La Giunta ha stabilito un finanziamento ad hoc di 2 milioni di euro, dedicato al 'trattamento della vegetazione' lungo i corsi d'acqua, che ha permesso al Servizio bacini montani di portare avanti un potenzialmente dell'attività di prevenzione delle alluvioni e di contenimento dei danni

Pubblicato il - 04 February 2023 - 19:10

TRENTO. Dalla Pat 2 milioni di euro destinati al taglio della vegetazione eccedente lungo gli alvei dei fiumi, che durante le piene può divenire causa di ostruzioni in prossimità di ponti o restringimenti. È questo l'obiettivo del finanziamento concesso da Piazza Dante e grazie al quale il Servizio bacini montani ha potuto portare avanti interventi di potenziamento dell'attività di prevenzione delle alluvioni e di contenimento dei danni sul territorio.

 

La scelta dei mesi invernali, dicono le autorità provinciali, per l'esecuzione dei tagli è dettata da motivazioni di carattere ambientale: è questo infatti il periodo nel quale si minimizza il disturbo nei confronti dell'avifauna e dell'ittiofauna. Gran parte della vegetazione asportata ricrescerà comunque nei prossimi mesi e nei prossimi anni “ma con proporzioni compatibili con la sicurezza idraulica, fino a raggiungere dimensioni tali da richiedere nuovi trattamenti”.

 

In caso di piene infatti, la presenza di vegetazione eccedente crea situazioni pericolose sia per la possibilità di straripamenti, sia per l'eventuale formazione di sbarramenti temporanei, la cui rottura può provocare gravi danni: “Specialmente sui torrenti – spiega la Provincia – la rottura di questi sbarramenti temporanei generati da un groviglio di alberi divelti dalla piena può essere all'origine di colate di detriti come quella che ha drammaticamente interessato l'abitato di Dimaro il 29 ottobre 2018, in occasione della tempesta Vaia”.

 

Il Servizio bacini montani a partire dallo scorso gennaio e fino alla fine dell'inverno concentrerà buona parte degli sforzi dei suoi 160 operai proprio nei tagli della vegetazione, in particolare lungo l'asta dell'Adige, in val di Sole, in Valsugana, nel Basso Sarca, per poi dedicarsi nei mesi successivi alla costruzione di nuove opere di prevenzione quali argini e briglie, e alla manutenzione dell’imponente patrimonio di opere già esistenti (tra cui 18mila briglie) poste a presidio del territorio trentino.

 

“La Giunta provinciale – conclude Piazza Dante – ha stanziato nella medesima circostanza 400mila euro per l’acquisto di nuove attrezzature destinate ai Bacini montani, avviando così un’azione di rinnovamento del parco macchine in dotazione al Servizio, al fine di renderlo più moderno, efficiente e rispondente a criteri di sicurezza e sostenibilità”.

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