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Brentonico, arrestato l'omicida del pastore di Malga Susine: "Concreto pericolo di commissione di ulteriori gravi reati della stessa specie"
Codreanu Stelien era stato colpito con una zappa alla testa. E' morto il 14 settembre all'ospedale Santa Chiara

BRENTONICO. E’ stato arrestato nella serata di ieri Iordache Viorel Adrian trentaseienne rumeno, pastore, ritenuto responsabile dell’uccisione di Codreanu Stelien a 'Malga Susine' di Polsa di Brentonico.
La vicenda risale al 12 settembre quando Stelien, 46 anni, era stato colto da un malore a seguito di un diverbio avvenuto la sera prima con Adrian.
I due uomini avevano cenato assieme dopo il lavoro in malga e avrebbero esagerato con l'alcol. Secondo le testimonianze raccolte dalle forze dell'ordine immediatamente dopo il malore, il diverbio sarebbe nato per futili motivi e il 46enne sarebbe stato colpito da una zappa.
Martedì 14 settembre, Iordache Viorel Adrian è morto all'ospedale Santa Chiara.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo Provinciale, unitamente ai Carabinieri del Comando Stazione di Brentonico, ieri sera hanno fermato l’uomo dando esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Rovereto.
Il Pm incaricato dell’indagine, dopo aver ricevuto le prime documentazioni da parte della Stazione di Brentonico, ha inteso delegare l’attività specifica di ricostruzione esatta dei fatti al Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Provinciale dei Carabinieri di Trento. Un primo tassello sui fatti è stato posto con l’esito dell’autopsia, condotta sul cadavere del pastore romeno, che avrebbe confermato la gravità della ferita sul cranio del deceduto proprio perché provocata da un colpo compatibile con l’oggetto sequestrato dalla Scientifica: una zappetta da orto a manico lungo.
Proprio la Squadra Rilievi Scientifici del Nucleo Investigativo di Trento nella giornata di ieri ha proceduto ad un sopralluogo dettagliatissimo del quale darà riservata notizia al Pubblico Ministero nei prossimi giorni. Oggetto del controllo sono state le aree interessate dal delitto, quindi la angusta stanza ove riparavano i pastori e le zone verdi antistanti, probabile luogo dove è stato vibrato il colpo letale la sera dello scorso 11 settembre.
L’assunzione incessante di testimonianze su tutti i soggetti che potevano riferire nel merito del gravissimo accaduto ha permesso ai militari di verificare le prime confessioni dell’omicida e di confezionare un quadro chiaro che ha convinto il Gip di Rovereto ad emettere l’ordinanza a carico di Iordache, dichiarando nel corpo del testo che in capo all’indagato pende “il concreto pericolo di commissione di ulteriori gravi reati della stessa specie, come si può desumere dal fatto che il grave atto di aggressione è stato compiuto senza alcuna possibile giustificazione e sulla base di motivazioni pressoché assenti”.
L’uomo è stato condotto in carcere a Spini di Gardolo. Dovrà rispondere del reato di omicidio preterintenzionale (pena prevista della reclusione da 10 a 18 anni).