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Ieri la sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato la revoca del primo bando fatta dalla Provincia

TRENTO. Ancora uno stop ed era prevedibile. Il Consiglio di Stato, ieri pomeriggio, ha annullato la revoca del primo bando per il Not. Una decisione, questa, che inguaia non poco l'amministrazione che nel frattempo aveva già pubblicato un secondo bando a cui stavano partecipando ben 12 imprese.
Tutta la faccenda parte da un errore compiuto proprio dalla Pat nel 2011: il più grande appalto della storia del Trentino (il Not valeva 1,7 miliardi di euro tra realizzazione dell'opera e gestione dei servizi il tutto strutturato secondo il modello del project financing) saltò perché due membri, l'ex dirigente del dipartimento salute Livia Ferrario e l'ex direttore dell'azienda sanitaria Luciano Flor, della commissione aggiudicatrice dell'opera erano stati inseriti anche tra coloro che avevano redatto il bando, violando così l'articolo 84 comma 4 del Codice degli appalti.
L'appalto venne affidato ad un prima cordata ma partirono subito i ricorsi al Tar da parte dei soggetti sconfitti.
Il consiglio di stato nella sentenza del 2014 decide di riammettere tutte le cordate alla gara specificando che “la Provincia può procedere alla rinnovazione della gara a partire dalla fase di presentazione delle offerte".
Dopo due anni, nel 2016, la Provincia decide di revocare il primo bando e di pubblicarne uno nuovo con un'impostazione, però, completamente diversa. Salta il project financing perché viene a quel punto giudicato troppo costoso e si decide la via tradizionale che prevede l'affidamento per la costruzione e la gestione in campo alla Provincia.
Ieri pomeriggio l'ennesimo colpo di scena. Il Consiglio di Stato, in merito ad un appello promosso da RTI CMB sc, ovvero uno dei quattro raggruppamenti di Imprese partecipanti alla gara originaria, ha annullato la revoca del primo bando.
La sentenza del Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa Regionale è stata quindi riformata, senza entrare nel merito dei motivi di interesse pubblico della stessa, e la revoca della prima gara viene pertanto annullata. Non vengo accolte, invece, le richieste risarcitorie delel aziende e le spese di giudizio vengono integralmente compensate. L'Amministrazione sta valutando ora quali scelte siano possibili alla luce del nuovo pronunciamento del Consiglio di Stato.