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Progetti di vita indipendente per i disabili gravi: dalla Provincia un contributo economico mensile va da 550 a 1500 euro
L'obiettivo è far riuscire ad affrontare in prima persona la vita di tutti i giorni con un'assistenza autogestita, liberamente scelta, migliorando l’autonomia e favorendo la domiciliarità.

TRENTO. Sono stati approvati in via definitiva i criteri attuativi del modello d’intervento in materia di vita indipendente e inclusione nella società delle persone con disabilità. L'obiettivo è quello di far riuscire ad affrontare in prima persona la vita di tutti i giorni con un'assistenza autogestita, liberamente scelta, migliorando l’autonomia e favorendo la domiciliarità.
Gli interventi, che possono essere di natura economica o in termini di servizi, non hanno natura meramente assistenziale, ma perseguono la finalità di sviluppare il percorso di autonomia, inclusione sociale e consapevole realizzazione del progetto di vita della persona.
Sono rivolti a persone disabili adulte di età compresa fra i 18 e 64 anni, capaci di autodeterminare la propria volontà, affinché attraverso il previsto sostegno economico siano in grado di gestire in modo autonomo la propria esistenza, intraprendendo percorsi di studio, di lavoro e di partecipazione alla vita sociale.
Le persone che possono richiederlo devono essere invalide al 100%, con indennità di accompagnamento e riconoscimento di handicap con connotazione di gravità ai sensi della L.104/1192.
Il contributo economico per l’assistente personale, parte di un più ampio insieme di interventi finalizzati alla vita indipendente, quali quelli forniti, ad esempio, dalle nuove tecnologie domotiche,è stato definito nella misura minima e massima mensile di 550 e di 1.500 euro, in quanto ritenuto maggiormente rispondente al fabbisogno correlato allo svolgimento di una vita indipendente rispetto a quanto precedentemente previsto.
L’importo verrà stabilito in base all’indicatore ICEF. Il limite superiore dell’indicatore ICEF oltre il quale non viene corrisposto alcun intervento di vita indipendente è pari a 0,36. Viene concesso l’importo massimo qualora non venga superato il limite inferiore dell’ICEF familiare pari a 0,18. L’intervento è definito a seguito di valutazione da parte dell’UVM (Unità Valutativa Multidisciplinare) del distretto sanitario territorialmente competente, che elabora il progetto individualizzato insieme all’interessato e alla sua famiglia e individua il case manager di riferimento