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La Babele musicale che parla una sola lingua

Sabato 21 alle 20.45 al teatro di Pergine il "ritorno" sul palco dell'OrcheXtra Terrestre. Una folla di musicisti che suonano il mondo e che esaltano le diversità  senza separazioni. Inglese e arabo, italiano e africano e molte altre lingue. I ritmi di ogni genere si fondono e si confondono in una lingua universale che comunica  la forza di tante culture. Intrecci, scambi, contaminazioni. Ma soprattutto arte che sconfina. Felicemente 

Di Carmine Ragozzino - 19 aprile 2018 - 08:46

PERGINE. Nord, sud, est ovest. Del mondo. Europa, Asia, Africa: il mondo.  Un agglomerato sonoro: l’OrcheXtra Terrestre che unisce i punti cardinali e confonde le latitudini. Provando a fonderle. Eh sì, Bebele può anche non essere confusione. Eh sì, la musica può unire. Eh sì, le note parlano. Eh sì, le note fanno spesso più delle parole quando si propongono di raccontare mondi, culture, anime.

 

 L’OrcheXtra Terrestre ha iniziato a provarci nel lontano 2007. Ci ha provato e ci è riuscita costruendo sui palchi locali e nazionali un vocabolario di scambio, confronto e convivenza. Una cinquantina di musicisti – provenienze agli antipodi l’una dall’altra – hanno fatto la loro parte in un progetto in cui l’equilibrio tra arte e cultura è sempre stato un equilibrio stabile. Stabilmente affascinante. Stabilmente suggestivo.  

 

 Poi, alcuni anni fa, l’OrcheXtra è andata in pausa. “Uno stop con molte ragioni  – dice Corrado Bungaro, uno dei fondatori del sodalizio mobile – perché nella nostra famiglia fortemente allargata uno dei collanti è la libertà di percorrere ognuno le proprie strade professionali e umane. Ma lo spirito, la stima reciproca, l’amicizia non si sono mai smarriti. Sapevano che saremmo tornati. Ed eccoci qui”.

 

 Eccola qui l’OrcheXtra terrestre. Rieccola su un palco – bello e grande – per celebrare dieci anni e spiccioli di vita e di ideali. L’OrchXtra  darà spettacolo sabato 21 alle 20.45 al teatro di Pergine. Sarà una festa per gli “storici” del sodalizio. Sarà una festa per i nuovi ingressi, che sono tanti. Se sarà un “nuovo inizio” non è dato sapere. Far girare, circuitare, la maestria canora e sonora di quasi un ventina di musicisti è un’impresa epica.

 

 “Puoi provare a ridurre il costo all’osso – spiega Bungaro – ma il costo c’è. E poi il nostro è un gruppo ad assetto necessariamente variabile: c’è chi vive e lavora in Trentino o vicino al Trentino ma c’è chi sta all’estero. Vedremo”. Nell’attesa di vedere quale sarà il futuro dell’OrcheXtra sarà tuttavia bene, utile e certamente gratificante, concentrarsi sul presente.

 

 Il presente è il concerto mappamondo di Pergine. “Lo viviamo come un evento – dice ancora Corrado Bungaro – perché ritrovarsi dopo tanto tempo è una gioia immensa, un immenso stimolo”. Ma gli Extraterrestri, vecchi e nuovi orchestrali multietnici, non sono nostalgici. La musica, e più di tutto la musica che vive di intrecci e di contaminazioni, non può permettersi di guardare solo indietro, non può mai essere un replay.

 

  “Certo – precisa Bungaro – il concerto proporrà i nostri classici, per coisì dire i cavalli di battaglia, quei brani a scavalco dei continenti che forse non ci hanno reso famosi ma che certamente ci hanno reso orgogliosi di un progetto e di un percorso. Ma nel concerto ci saranno sorprese. E mica poche".

 

 L’OrcheXtra  faceva “Musica dell’Altro mondo” nel 2007, l’epoca del disco omonimo. L’OrcheXtra fa musica dell’altro mondo oggi. In un mondo che è cambiato – in peggio – e che oggi più che allora ha bisogno di valorizzare le differenze senza annullare le differenze. Che più di ieri chiede all’arte – in questo caso alla musica – di sostituire l’allegria alla paura, l’aprirsi al rintanarsi, i colori al nero pesto delle paure.

 “Sì – continua Bungaro – il ruolo dell’OrcheXtra oggi è diverso da quello del nostro inizio. Facevamo musica militante come altre importanti realtà, pensiamo all’Orchestra di Piazza Vittorio, che dai palchi praticavano l’integrazione senza prediche, con il ritmo. L’impegno civile di tutti noi non è certo svanito, è un collante umano e professionale. C’è da perorare la causa multietnica oggi come ieri, forse più di ieri. Ma occorre farlo senza ideologie, con realismo. E soprattutto a noi musicisti spetta di fare musica, arte. Farla bene, farla con entusiasmo. Immaginandola – questo sì che potrebbe essere un futuro – come occasione di coinvolgimento per le giovani generazioni di musicisti”.

 

 Ecco, appunto, l’occasione. Con l’OrcheXtra TerCrestre il sostantivo va declinato, ovviamente, al plurale. Nel concerto di sabato,  le occasioni saranno – infatti – multiple. Ci sarà l’occasione di risentirele abilità strumentali e canore di tanti dei fondatori, (Corrado Bungaro, Sara Giovinazzi, John Salins, Irene Fornasa, Helmi M'Hadhbi, Giordano Angeli, Carlo La Manna, Aleksey Asenov, Zaharina Zaharieva).  Con loro i musicisti che si sono uniti all’OrcheXtra negli anni: Loris Vescovo, Angel Ballester, Emanuela Bungaro, Adele Pardi, Filip Milenkovic, Gianni Morelli, Veronique Stefani, Mattia Cappelletti. Sono tanti. E sono tante storie, tanti curricula, tante collaborazioni, tanti sentimenti, tanti “gusti” musicali che spaziano dal pop al rock, dalla World Music al folk , dall’arco alpino al mare, dal tradizionale al contemporaneo.

Nel concerto, altra occasione, ci sarà anche l’ospite.

 

 E’il cantante e percussionista africano Alpha Condè, originario della Guinea e richiedente protezione internazionale in Italia, con la presentazione in anteprima di un suo brano originale, arrangiato appositamente dall'OXT per un concerto di sabato. L’OrcheXtra non ha una sola voce. E naturalmente non ha una sola lingua. Si canta in inglese e si canta in italiano, si canta in bulgaro e in ladino, in arabo e in africano, in portoghese, in griko o in ronga. L’OcheXtra suona e canta in mille modi testimoniando le diversità. Ma diversità non significa separazione. Se al di là della musica, dello spettacolo, il pubblico si porterà a casa questo messaggio semplice e rivoluzionario l’OrcheXtra Terrestre avrà fatto – di nuovo – la sua parte.

 

Ecco i musicisti del concerto di sabato: Giordano Angeli, voce /chitarra /sax soprano; Sara Giovinazzi, voce / percussioni / organetto; Loris Vescovo, voce / chitarra

Helmi M'Hadhbi, oud; Angel Ballester, sax tenore; Mattia Cappelletti, flauto; Veronique Stefani, sax soprano; Emanuela Bungaro, voce / viola; Adele Pardi, voce / viola

Aleksey Asenov, fisarmonica; Zaharina Zaharieva, voce; Irene Fornasa, voce / percussioni; Alpha Conde, voce / djambè; John Salins, percussioni; Gianni Morelli, percussioni; Filip Milenkovic, batteria; Carlo La Manna, basso fretless; Corrado Bungaro, voce / nyckelharpa / direzione artistica.

 

UN CONCERTO DELL'ORCHEXTRA DI OTTO ANNI FA A TRENTO

 

 

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