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Prosegue venerdì 25 e sabato 26 al teatro di Villazzano la stagione di prosa dedicata alla commedia divertente che vuol anche far riflettere. Con "La storia d'Italglia" si entra in classe per un lavoro di gruppo che mette in evidenza, a base di risate, il rapporto tra genitori e figli. Gag, follie, divagazioni e non sense.

TRENTO. Torna la prosa comica al Teatro di Villazzano. Dopo le risate con Cornacchione, Chiodaroli e la coppia Cavallaro Grosso, è giunta l’ora di tornare sui banchi di scuola con la Compagnia AMO. Il quarto spettacolo della stagione dedicata alla commedia all’italiana è infatti La storia d’Itaglia, interpretata da Alessandro Tirocchi, Maurizio Paniconi, Daniele Derogatis e Valeria Monetti, un racconto della storia del nostro paese in chiave comica, dove ad emergere sono le difficoltà del rapporto tra genitori e figli.
Giovanni Persichetti in arte Rocco Jeckerson, Andrea Mangano e Michele Tarantino sono i genitori di Janis, Tancredi e Oronzo, tre alunni di una scuola superiore autori di un lavoro di gruppo sulla storia d’Italia. Incoronata D’Onofri detta “La Merkel”, autoritaria professoressa, decide di rendere il compito dei ragazzi un copione da mettere in scena, e coinvolge i tre papà costringendoli a recitare: Giovanni, Andrea e Michele dovranno preparare lo spettacolo e affrontare la spietatezza della Merkel, inflessibile e apparentemente senza macchia. Durante le prove scopriremo il rapporto dei tre padri coi figli, con la scuola e con il loro essere genitori. Sarà l’occasione per raccontare la Storia d’Italia con vizi, virtù e correzioni comiche, senza privarsi di spunti di riflessione.
Il regista, Marco Simeoli, presenta con queste parole in suo spettacolo: “L’allestimento di una commedia impone un grande sforzo per riuscire a raccontare una storia e renderla comprensibile al pubblico all’interno di gag, follie, divagazioni, non sense ecc. Tutto questo con la necessità, imprescindibile per il genere, di non perdere mai il ritmo, la tensione ed aggiungerei la “verità” dei personaggi, un termine apparentemente in contrasto con la commedia, ma fondamentale per la riuscita della stessa”.
Lo spettacolo sarà l’occasione dunque per raccontare la Storia d’Italia in chiave comica, ma anche per riscrivere seriamente le vite per i tre padri protagonisti. Nemmeno l’Unità però si fece in un giorno solo e tra liti, tentativi di abbandono e colpi di scena, “La Vera Storia d’Itaglia” rischia di non debuttare.
Ecco due recensioni dello spettacolo. "La storia d’Itaglia può essere considerata una “picariata” 2.0, rivista e rielaborata con il linguaggio di oggi, ma attraverso canoni comici che sono sempre gli stessi e resistono al tempo: la battuta rapida, comica e a tratti pungente, il fraintendimento che crea situazioni ambigue e divertenti, gli scambi e i gesti rapidi e concitati che creano effetti contrari a quelli presenti nelle intenzioni dei personaggi". E ancora "Ci si diverte anche riflettendo, perché i tre autori di La storia d’Itaglia vogliono parlare dei rapporti genitori/figli, genitori/scuola, di quelli di coppia, di famiglia, dei problemi della nostra società, dell’Italia, delle sue regioni, di Roma, della televisione con i suoi reality e talent, delle aspirazioni, delle delusioni e dei fallimenti in cui inevitabilmente incappiamo prima o poi...