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Da Casa Serena (nel reparto Covid) alla finale del premio De André, Veronica: "A casa ho tanta carta. A volte esce un disegno, a volte una poesia"
Veronica Ferrari di lavoro fa l’educatrice di disabili gravi a Nuova Casa Serena, e gli ultimi 2 mesi ha lavorato nel reparto Covid. Con le sue 2 poesie, è entrata tra i 12 finalisti del prestigioso premio Fabrizio De André. "Sono davvero entusiasta. Non so poi come andrà, ma già essere arrivata fin qui per me è una soddisfazione enorme”

CALCERANICA AL LAGO. Fabrizio De André è ricordato da tutti come cantautore, ma chi è realmente entrato con il cuore e con lo spirito nei testi delle sue canzoni, lo definisce prima di tutto un poeta. Tra questi, la trentina di Calceranica al Lago, Veronica Ferrari, appassionata di De André da quando aveva 15 anni. Oggi, alla soglia dei 50, il sentimento non è mutato, ma anzi, è certamente cresciuto.
A casa di Veronica, tra gli scaffali e i libri del poeta cantautore, ci sono anche delle poesie scritte da lei. Intime, per se stessa e per evadere dalla realtà, ma che un giorno, quasi per caso, sono state spedite nella casella di posta che raccoglie tutti gli elaborati del partecipanti al prestigioso premio Fabrizio De André, ormai giunto alla sua 19esima edizione.
Le categorie del premio sono tre: “musica”, “pittura” e “poesia” e i partecipanti totali ben 1.800 da tutta Italia. Il 22 dicembre sono stati proclamati i nomi dei 12 finalisti per le migliori poesie. Tra questi, quello della nostra trentina. “Ho fatto leggere alcuni miei scritti ad un amico, e ne è rimasto molto colpito. Lo stesso ho giorno ho visto la pubblicità di partecipazione al premio”, spiega a ilDolomiti.it. “Sono davvero entusiasta. Non so poi come andrà, ma già essere arrivata fin qui per me è una soddisfazione enorme”.
Veronica di lavoro fa l’educatrice di disabili gravi a Nuova Casa Serena, e gli ultimi 2 mesi ha lavorato nel reparto Covid. In tutto questo, a rappresentare una finestra di respiro, la sua passione per l'arte in tutte le sue forme. “Non ho mai pubblicato niente. Io ho fatto l’istituto d’arte, e disegnare e scrivere per me rappresenta un momenti estraniamento dalla realtà pesante che vivo sul lavoro. A casa ho tanta carta e a volte esce un disegno, a volte una poesia”.
La trentina ha partecipato al premio con 2 poesie. “Una è una critica sociale al mondo del lavoro, che parte dalla situazione dei minatori e che arriva ai lavoratori di oggi. La seconda poesia invece è più personale e intima, e ripercorre la mia giovinezza”.
Il premio è patrocinato dalla fondazione ufficiale di Fabrizio De André, gestita da Dori Ghezzi, sua moglie, compagna di una vita e incredibile artista. Il 14 gennaio 2021 ci sarà la proclamazione dei vincitori. “Il premio ricerca uno stile innovativo che vada contro la moda del momento, come è stato sempre Fabrizio. Ghezzi ha voluto dare vita a questo progetto pensando principalmente ai giovani, per spronarli ad essere sempre originali e loro stessi”.
E dopo quasi 35 anni di amore e passione incondizionata per De André come persona e come artista, ora questa soddisfazione che rappresenta un qualcosa in più. “Io credo che un artista abbia anche una responsabilità sociale, perché i suoi messaggi sono in vista e pronunciati ad alta voce. Fabrizio manca moltissimo, specialmente come intellettuale. Perché a prescindere dai gusti musicali, i messaggi che trasmetteva erano innegabilmente forti ed integri. Oggi sentiamo la mancanza di una figura così”.