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La Guerra di Tina in scena all'Auditorium di Lavis

Lo spettacolo teatrale narra la vicenda delle donne trentine internate per motivi politici durante la Grande Guerra fra il 1915 e il 1916. Pasolli: "Il punto di vista delle donne da trasmettere alle nuove generazioni"

L'attrice protagonista Maria Vittoria Barella (foto di Francesca Ferrari)
Pubblicato il - 09 September 2016 - 13:15

LAVIS. Questa sera alle 21 l'Auditorium Comunale di Lavis metterà in scena, per la prima volta, "La guerra di Tina", spettacolo teatrale che narra, in forma di monologo, la vicenda delle donne trentine internate per motivi politici durante la Grande Guerra.

 

"Il mondo di Tina è un luogo onirico, bianco, uno spazio mentale dove passato, presente, futuro si mescolano. - spiega la regista Maura Pettorruso - Uno spazio di libertà in un luogo di prigionia: il mondo in guerra. Lenzuola bianche diventano i fantasmi del suo passato e la fantasia del suo futuro. Gli echi lontani si muovono e investono la sua possibilità di capire, di spiegarsi l'inspiegabile e disumana crudeltà della guerra. Caporetto, Battisti, cronache di storie, figure lontane che non potrebbero coesistere nello stesso spazio-tempo, prendono vita grazie allo sguardo puro e ingenuo di un'adolescente catapultata in una realtà troppo dura. L'unico modo per sopravvivere è sognare".

 

Sono state infatti le memorie di alcune donne trentine, internate in Italia e in Austria fra il 1915 e il 1916, a dare forma e sostanza a Tina: giovane donna che racconta la propria storia, e allo stesso tempo le vicende delle donne internate.

 

Alla vigilia della dichiarazione di guerra dell'Italia all'Austria, le autorità militari asburgiche vararono infatti un piano per evacuare i civili che vivono nelle aree vicine ai confini con l'Italia. Sono circa 75mila i civili trentini (in larga maggioranza donne, anziani e bambini) costretti ad abbandonare le proprie case per trovare riparo in campi appositamente allestiti nelle parti interne dell'Impero. Non tutti i civili vengono allontanati. L'Italia, nei primi giorni di guerra, avanza avanza e occupa porzioni di territorio. E anche in questo caso si pone il problema dei civili rimasti: si parla di circa 40mila civili (provenienti dalla Vallagarina, Valsugana, Ampezzano e Vallarsa) sfollati in territorio italiano.

 

La guerra di Tina, quindi, prende spunto da queste vicende per riflettere, con lo spettatore, sul dramma della guerra e dell'allontanamento forzato basato, spesso, sul semplice sospetto .

 

L'assessore alla cultura del Comune di Lavis Caterina Pasolli, spiega: "Come amministrazione volevamo partecipare alla commemorazione del centenario della Prima Guerra Mondiale. Una riflessione sul dramma della guerra attraverso il punto di vista delle donne, particolarmente interessante da trasmettere alle generazioni future".

 

"Questo spettacolo - conclude Andrea Casna - "nasce dalla volontà di soffermarsi, andando oltre i classici stereotipi che caratterizzano il dibattito sul centenario della Grande Guerra, per riflettere sul fenomeno dell'internamento. Siamo partiti dalla lettura di diari e memorie di donne internate in Austria e in Italia. Tina racconta se stessa e tutte le donne di ieri e di oggi".

 

 

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