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A Guardia di Folgaria grandi sculture dialogano con il paesaggio per riflettere sulla condizione umana e sulla difesa del territorio
Restano ancora pochi giorni per ammirare le opere di 13 scultori provenienti da tutto il Nord Italia collocate negli angoli più suggestivi del piccolo paese dell'altopiano

FOLGARIA. Guardia di Folgaria è il paese dei dipinti. Ma non solo, perché a Guardia è nato Cirillo Grott (e lì si trova la sua casa-museo) un grande artista conosciuto in primo luogo per le sue sculture in legno (oltre che per i suoi disegni e le sue pitture) esposte in mezzo mondo.
E la scultura monumentale è la protagonista di una stupenda mostra collettiva (che chiude il 27 settembre) nelle vie del paese nata da un'idea di Florian Grott (figlio di Cirillo al quale il padre ha trasmesso arte e passione) e realizzata dall'Associazione culturale Valle del Rosspach.
"Un evento nato dalla voglia di rivedersi nel nome dell'amicizia e della scultura - spiegano i promotori di "Collettive Exposition" - dopo un periodo in cui la socialità e gli affetti hanno dovuto arrendersi ad una emergenza sanitaria mondiale che ha toccato tutti". Restano ancora pochi giorni per ammirare le opere di 13 scultori provenienti da tutto il Nord Italia collocate negli angoli più suggestivi del piccolo paese dell'altopiano.
Scultori di notevole importanza e diverso background formativo e culturale, opere che a Guardia dialogano con il paesaggio per riflettere, tra l'altro, sulla condizione umana e sulla difesa del territorio.
Con Florian Grott, Renato Borsato, Sergio Capellini, Matteo Cavaioni, Renzo Durante, Silvano Ferretti, Paolo Figar, Arianna Gasperina, Roberto Merotto, Claudio Passamani, Matthias Sieff, Inma Garciai e Cirillo Grott la scultura torna ad essere "arte popolare di strada fuori dalle convenzioni museali, arte che riesce a trasmettere energia, forza ed emozioni da vivere liberamente in qualsiasi momento sull'Altopiano.