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Come "ragiona" un lupo? Al Muse si entra "nella sua mente" tra gli ostacoli del mondo antropizzato: "Coesistenza non significa diventare 'amici' ma condividere uno spazio"

Al Muse è stata inaugurata la mostra, realizzata all'interno del Progetto Life WolfAlps Eu: un'esperienza immersiva per comprendere un punto di vista "insolito". La curatrice Scillitani: "Tra leggende e miti il lupo ha sempre rappresentato qualcosa di malvagio. Dal punto di vista naturalistico si cerca di decostruire questa credenza per capire chi è il lupo 'reale'"

Di F.C. - 04 novembre 2022 - 20:05

TRENTO. "In un territorio sempre più antropizzato anche il lupo può trovare degli ostacoli. Coesistenza non significa diventare 'amici' ma condividere uno stesso territorio e vivere all'interno dello stesso spazio". Così Laura Scillitani, communication manager del progetto Life WolfAlps Eu presenta "Nella mente del lupo", la nuova mostra, o meglio esperienza immersiva, dedicata a uno degli animali più affascinanti ma anche più temuti del nostro territorio.

 

Come "ragiona" un lupo? Quali sono i codici con cui la sua mente legge la realtà? Cosa prova quando viaggia tra boschi e crinali oppure mentre riposa nella tranquillità di una prateria all’alba? E ancora, quali strategie adotta per attraversare una strada, predare, esplorare un paese di notte o fuggire da un aggressivo cane da guardiania, posto alla protezione del bestiame? Sono queste alcune delle domande che si sono posti i curatori e le curatrici della mostra composta da suggestioni visuali e sonore che permette di entrare nella mente di un lupo in dispersione e vivere la sua giornata di incontri e scontri, nuove scoperte e prove.

 

La mostra, inaugurata il 4 novembre, è realizzata all'interno del Progetto Life WolfAlps Eu di cui il Muse è partner e coordinatore della comunicazione. Il progetto europeo che riunisce 20 partner in Italia, Slovenia, Francia e Austria ha come scopo migliorare la coesistenza tra il lupo e le persone che vivono e lavorano sulle Alpi e nelle nuove aree di presenza a bassa quota, costruendo e realizzando soluzioni condivise con i portatori di interesse in modo coordinato.


"Tra leggende e miti il lupo ha sempre rappresentato qualcosa di malvagio - spiega Scillitani -. Dal punto di vista naturalistico si cerca di decostruire questa credenza per cercare di capire chi è il lupo 'reale'. Questa mostra ha l'obiettivo di cercare di 'empatizzare', raccontare un punto di vista insolito, entrando nella testa di un giovane lupo in dispersione che cerca un compagno o una compagna nel suo territorio tra le difficoltà di un mondo antropizzato".

 

Il visitatore per entrare nella testa del lupo sarà accolto in un ambiente buio di circa 30 metri quadrati, per provare una sorta di “viaggio extracorporeo” in ambienti naturali e antropizzati, tramite immagini video ad altissima risoluzione e suoni orientati e coinvolgenti.


Il racconto immersivo si svolge grazie a una produzione originale ambientata e girata interamente in Trentino, principalmente in Valfloriana, sul Monte Baldo, Caoria e Lago di Cei. Per realizzare il filmato la troupe è stata affiancata dai ricercatori e comunicatori del progetto per ricostruire la giornata "tipo" di un lupo sulle Alpi, con un approccio scientificamente corretto, ma allo stesso tempo coinvolgente ed esemplare rispetto alle tante problematiche della coesistenza.

 

Un lavoro che è durato più di un anno nel complesso, con le riprese tra maggio e inizio autunno.


In particolare, è stato studiato e sviluppato un apposito adattamento di camere e ottiche per le esigenze di ripresa della mostra, necessarie ad aumentare l’effetto immersivo del girato. Il risultato è una proiezione che si estende su una superfice avvolgente di oltre 35 etri quadrati, con 4 videoproiettori ad alta risoluzione.

 

"L’idea di sviluppare una mostra immersiva – spiegano le curatrici e i curatori del Muse Carlo Maiolini, Osvaldo Negra, Alessandra Pallaveri e Laura Scillitani - nasce dal desiderio di sperimentare una modalità, già utilizzata con successo nel mondo dell’arte, anche per le scienze naturali. L’immersività e il punto di vista 'in prima persona' costituiscono un modo nuovo e coinvolgente di portare il pubblico a riflettere. Provando a mettersi per una volta, letteralmente, 'nei panni dell’altro' sarà più facile comprendere come sulle Alpi la coesistenza tra umani e carnivori sia possibile, se supportata dalla conoscenza".

 

Non sono stati utilizzati i visori in questo caso, spiega Maiolini, "per rendere meglio l'idea di branco che volevamo ricreare, quindi fruire dell'esperienza insieme ad altre persone".

 

Nel corso del 2023 "Nella mente del lupo" sarà ospitata anche in Lombardia e Piemonte in un tour alpino che porterà l’esperienza nelle diverse aree d’intervento di progetto. La mostra darà anche l’occasione, durante la sua apertura al Muse, di proporre attività collaterali capaci di trasmettere e approfondire i temi affrontati con modalità nuove e coinvolgenti.

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