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Più di 60 mila presenze e 36 sold out, il Centro Santa Chiara ora guarda alle Feste Vigiliane: "Bilancio positivo e l'età media del pubblico si è abbassata"
Il Centro servizi culturali S. Chiara traccia un bilancio della Stagione 2022/2023 e mette a punto i dettagli per le Feste Vigiliane e il Teatro Capovolto. Il direttore Massimo Ongaro: "Un ritorno alla normalità, il pubblico è ritornato e abbiamo incrementato le presenze"

TRENTO. Più di 60 mila presenze nei teatri, 36 sold out e quasi mille abbonamenti. Questi alcuni numeri del Centro servizi culturali Santa Chiara che traccia un bilancio dopo che soltanto due settimane fa il Riccardo III con Paolo Pierobon ha concluso la Stagione 2022/23 del Teatro Sociale. Attività che non si fermano in quanto a breve prenderà il via la 40esima edizione delle Feste Vigiliane, e subito dopo (da sabato 1 luglio a sabato 2 settembre), partirà la lunga e ricca programmazione estiva con il Teatro Capovolto in piazza Cesare Battisti a Trento.
Quella che si è appena conclusa viene definita come la Stagione del pieno ritorno alla normalità dopo l'emergenza Covid, con il Centro Servizi Culturali S. Chiara che si è impegnato su più fronti per offrire agli spettatori un calendario ricco e variegato, che parlasse al pubblico attraverso spettacoli di qualità, distribuiti in maniera omogenea su tutto il territorio regionale tra, Trento, Rovereto e Alto Adige.
"Il bilancio di questa Stagione non può che essere positivo", commenta Massimo Ongaro, alla sua prima Stagione come direttore del Centro servizi culturali S. Chiara. "L’elemento più importante è senz’altro il pieno ritorno del pubblico nei teatri, con numeri e incassi vicini ai dati record della Stagione 2018/2019. Abbiamo recuperato gran parte del nostro pubblico, riuscendo anche a incrementarlo".
Si è rivelata una Stagione di successo che, rispetto allo scorso anno, ha visto aumentare l’offerta del Teatro Sociale (da dieci a tredici spettacoli), alla quale si è aggiunta una nuova programmazione all’Auditorium S. Chiara dedicata al teatro di narrazione, oltre alla conferma delle Stagioni di danza (tra Trento, Bolzano e la novità del Teatro Zandonai di Rovereto), degli spettacoli per scuole e famiglie, dei concerti, della valorizzazione del Teatro SanbàPolis con proposte rivolte al giovane pubblico, e molto altro ancora. Il tutto grazie anche alla collaborazione con il Coordinamento Teatrale Trentino e il Teatro Stabile di Bolzano, prezioso interlocutore anche nella programmazione della Stagione Regionale Contemporanea, che quest’anno ha permesso al Centro di intercettare e parlare anche allo spettatore più giovane, e per certi versi più inafferrabile, grazie a spettacoli particolarmente interessanti e innovativi nei linguaggi e nei contenuti.
La risposta del pubblico è stata positiva. La Stagione 2022/23 ha fatto registrare oltre 60.000 presenze, delle quali oltre 20.000 soltanto nella Stagione del Teatro Sociale, particolarmente partecipata con ben 970 abbonamenti venduti e una media di 463 spettatori a replica. Numeri decisamente significativi e incoraggianti che hanno consentito all’Ente di tornare ai livelli delle Stagioni pre-Covid (60.000 le presenze anche nel 2018/19).
Inoltre, sono stati ben 36 i sold out fatti registrare al botteghino, tra prosa (16), danza (5), teatro ragazzi (3), eventi di Natale e Capodanno (5), oltre alle quattro repliche da ‘tutto esaurito’ di Andrea Castelli, il concerto di Nino D’Angelo e i due eventi musicali del SanbàClub al Teatro SanbàPolis con Willie Peyote & Savana Funk e VillaBanks.
"Mi preme inoltre sottolineare che l’età media del pubblico si è abbassata, e questo premia i nostri sforzi nell’aver voluto puntare a un maggior coinvolgimento delle realtà teatrali del territorio, per avvicinarci al pubblico dei giovani. Un risultato reso possibile anche grazie a iniziative come la Piattaforma Regionale per la circuitazione dello spettacolo professionale in Trentino-Alto Adige o “Trento e Lode”, evento realizzato in collaborazione con l’Università di Trento che ha registrato una meravigliosa risposta del pubblico universitario e non solo", conclude Ongaro.