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Arcese condannata, 49 licenziamenti illegittimi. Ma la multinazionale non ci sta: ''Allora ce ne andiamo via''
Vinta la causa di lavoro contro il colosso della logistica. Dopo la sentenza l'annuncio: "Stiamo pensando di lasciare il Trentino"

ROVERETO. Il giudice del lavoro ha riconosciuto che i 49 licenziamenti degli autisti Arcese sono illegittimi. Una sentenza importante che dà ragione ai sindacati di base che hanno deciso di opporsi alla decisione della multinazionale.
Una sentenza che però ha fatto arrabbiare la proprietà dell'azienda di trasporti che ha fatto trapelare un'ipotesi preoccupante: chiudere in Trentino e spostare tutto nella nuova sede di Milano. E' lo stesso Matteo Arcese a rilasciare le dichiarazioni, raccolte da più parti.
L'accusa è che qui la magistratura sia troppo severa, che a Milano possa essere più accomodante. Lo spostamento della sede legale in Lombardia significherebbe che le tasse del gruppo non sarebbero più pagate in Trentino, e la questione potrebbe diventare politica.
I fatti si riferiscono al 2015, quando nel mese di luglio quasi 50 lavoratori furono messi ai cancelli con la motivazione che Arcese Trasporti soffriva una "pesante e grave diminuzione del fatturato industriale pari a circa 40 milioni di euro nel quadriennio 2009-2012".
Una motivazione risultata poi falsa, ma questo lo vediamo dopo. Ora diciamo che questa tesi convinse i sindacati confederali Filt/Cgil, Fit/Cisl, Uilt/Uil e la Rsu, dapprima di collocare in cassa integrazione i lavoratori per circa 5 mesi (da febbraio 2015 a luglio 2015), poi di procedere al licenziamento collettivo di 49 unità lavorative.
La causa di lavoro si è conclusa con la lettura del dispositivo di sentenza in aula. Un processo lungo e complesso perché il giudice Michele Cuccaro ha voluto vederci chiaro sulle reali motivazioni fornite dalla direzione aziendale a giustificazione dei licenziamenti.
Ha così nominato un consulente, a cui ha affidato l'incarico di analizzare tutta la situazione economica e finanziaria del gruppo Arcese. Dalla relazione finale del perito nominato, ne è uscito un quadro alquanto diverso da quello prospettato, da quello che ha portato al licenziamento di 49 persone.
Scrive il Giudice in sentenza: "Alla luce della perizia, appare chiaro come non vi sia alcuna evidenza e conferma del calo di fatturato lamentato da Arcese". E continua: "La comunicazione di Arcese va, pertanto, considerata come infedele e fuorviante, dal momento che ha enfatizzato i dati negativi".
Per il giudice, Arcese non avrebbe messo "in condizione le Organizzazioni sindacali di valutare esattamente la reale salute dell’azienda alla data di avvio della procedura che ha poi portato all’espulsione di ben quarantanove lavoratori".
Arcese Trasporti è quindi stata condannata a risarcire, per ciascun autista licenziato, 20 mensilità della retribuzione globale di fatto, oltre a tutte le spese legali e le spese per la consulenza tecnica, per svariate centinaia di migliaia di euro.