
Il mondo del vino deve scegliere se partecipare a [...]

Coronavirus, Confesercenti Alto Adige: ''E' allarme [...]

Coronavirus, Cisl Fp: ''E' ora di una riforma del sistema [...]

Acqua Levico guarda al futuro con un'enorme [...]

Il Dpcm fa saltare la vacanze di Pasqua: “Le nuove [...]

Dall'incontro con Aldo Drudi, designer di Valentino [...]

Mercato del lavoro, in Alto Adige tengono manifatture e [...]

Dall'Europa 400 milioni per la ripartenza delle imprese [...]

Ottimi segnali per il turismo gardesano: l'80 per cento [...]

Zona arancione ma ristoranti aperti per chi ha i buoni [...]
Economia trentina in crescita, manifatturiero e commercio al dettaglio al top
I dati mostrano tutti i settori in crescita. Andamento positivo per la domanda interna, così come per l'export. Bort: "Segnali incoraggianti sul piano occupazionale, ma ora il contesto nazionale e internazionale sembra più incerto: possibile un rallentamento"

TRENTO. "Il quadro economico del primo trimestre di quest’anno – commenta Giovanni Bort, presidente della Camera di commercio di Trento – non è mai stato così positivo da almeno sette anni a questa parte". Un sistema produttivo vivace e dinamico.
"Tutti i settori indagati - aggiunge il numero uno della Camera di commercio - mostrano una crescita nei ricavi e quasi tutti evidenziano segnali incoraggianti sul versante dell’occupazione. Inoltre, il clima di fiducia degli imprenditori esprime un crescente ottimismo e il dato, decisamente positivo, sugli ordinativi per i prossimi mesi sembra confermare le prospettive favorevoli per le nostre aziende".
Il fatturato complessivo realizzato dalle imprese esaminate nell’indagine aumenta del 6,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Prosegue e si rafforza ulteriormente quindi la fase positiva che aveva caratterizzato in special modo l’ultimo trimestre dello scorso anno.
"È però necessario precisare, con altrettanta obiettività e realismo - prosegue Bort - che questi risultati devono ora confrontarsi con un contesto nazionale e internazionale, che nelle ultime settimane si è fatto più incerto e che potrebbe rallentare questa fase di crescita”.
Sono buoni i ritmi di crescita della domanda interna. In particolare nel periodo in esame si riscontra un rafforzamento della domanda locale, che aumenta su base annua del 4,6%, mentre, pur mantenendo una dinamica favorevole (+4,7%), rallenta leggermente la sua evoluzione la domanda nazionale rispetto alla fase finale del 2017.
Le esportazioni continuano a mostrare un andamento decisamente positivo, che nel periodo in esame assume un carattere eccezionale (+12,5%), e contribuiscono sensibilmente all’accelerazione della ripresa e al sostegno di quei comparti maggiormente export oriented.
I settori che si caratterizzano per una variazione decisamente positiva del fatturato su base tendenziale sono il manifatturiero (+10,0%), il commercio al dettaglio (+6,6%) e l’estrattivo (+14,6%). Quest’ultimo settore ha sperimentato però un forte ridimensionamento nel corso degli ultimi anni e i risultati economici sono spesso soggetti a una marcata volatilità.
I comparti dei trasporti (+4,8%), delle costruzioni (+3,9%) e del commercio all’ingrosso (+1,2%) si connotano per una dinamica positiva, ma più contenuta, mentre i servizi alle imprese propongono una variazione sostanzialmente nulla (+0,3%).
L’occupazione propone una crescita sostenuta (+2,8%) per la prima volta da circa un decennio. Le variazioni più marcate si rilevano nei settori dei trasporti e dei servizi alle imprese, mentre si evidenziano delle contrazioni presso i settori dell’estrattivo e, più debolmente, dell’edilizia.
L’andamento occupazionale presso le unità di più piccola dimensione (fino a 10 addetti) è sostanzialmente stagnante (+0,1%), mentre risulta in forte crescita tra le medie (tra 11 e 50) e le grandi imprese (oltre 50) con aumenti pari, rispettivamente, a +4,1% e a +4,6%.
I giudizi degli imprenditori sulla redditività e sulla situazione economica dell’azienda evidenziano una situazione in ulteriore lieve miglioramento rispetto a quella già piuttosto positiva evidenziata nello scorso trimestre e si confermano sui livelli antecedenti la crisi.
Se la crescita a livello italiano è stabile, sul piano europeo e mondiale il 2018 è caratterizzato per un inizio incerto. La crescita globale ha mostrato una fase di decelerazione, il quadro finanziario sta risentendo dell’avvio della normalizzazione della politica monetaria americana e le quotazioni del petrolio cominciano a risentire delle tensioni crescenti tra i paesi del medio oriente.
I dati del Central Plan Bureau nel primo trimestre mostrano una flessione degli scambi mondiali (-1,2%), come sintesi di un lieve incremento del commercio in volume per i paesi avanzati (+0,3%) e di un forte calo per le economie emergenti (-3,0%).
Per quanto riguardo l’area euro, nel primo trimestre la stima preliminare ha registrato una crescita del Pil inferiore a quella del trimestre precedente (+0,4% rispetto a +0,7%), stabile il tasso di disoccupazione a marzo (8,5%).
Tra le principali economie di quest’area Italia, Francia e Germania hanno registrato una variazione del Pil dello 0,3% a inizio anno. Nel primo trimestre dell’anno l’economia statunitense ha proseguito sul sentiero di crescita del 2017: +0,5% la stima preliminare dell’andamento del Pil, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 3,9%.