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Gestione patrimoniale, uno strumento per tutti i risparmiatori

Se ne parla tanto ma cos'è? Nella pratica, si tratta di un contratto di investimento che il soggetto risparmiatore sottoscrive su proposta di una banca o di un altro soggetto di gestione del risparmio. Ecco cosa c'è da sapere e chi sono i leader del settore

Pubblicato il - 18 aprile 2018 - 10:31

MILANO. È sempre più frequente ascoltare servizi televisivi in ambito finanziario che elencano pregi e difetti delle gestioni patrimoniali, sia a livello microeconomico che macroeconomico. Chi però non ha competenze approfondite non sa esattamente di cosa si tratti e pensa possa riguardare esclusivamente imprenditori che hanno a disposizione importanti patrimoni.

 

Nella realtà attuale e soprattutto in nazioni finanziariamente più avanzate dell’Italia – come Germania e Regno Unito, la gestione patrimoniale può invece risultare una buona opzione anche per i piccoli risparmiatori che hanno intenzione di far generare un profitto da quanto hanno accumulato mese dopo mese. La gestione patrimoniale è infatti un servizio di gestione del risparmio che è proposto da istituti di credito o promotori finanziari, dipendenti o indipendenti dagli istituti bancari, ed è in grado di soddisfare le esigenze dei clienti che ricercano obiettivi di rendimento molto importanti o, in virtù di bisogni personali particolarmente precisi, hanno necessità di investire in strumenti che siano molto personalizzabili.

 

Le opzioni a disposizione del cliente sono essenzialmente due: la gestione patrimoniale mobiliare, che investe in azioni, oppure quella in fondi comuni, ma ognuna di queste categorie riserva differenti declinazioni di prodotto che rendono la scelta praticamente infinita ma al contempo difficile. Nella pratica, si tratta di un contratto di investimento che il soggetto risparmiatore sottoscrive su proposta di una banca o di un altro soggetto di gestione del risparmio, che consenta a questi ultimi di agire nell’interesse del cliente, proponendogli quindi servizi e prodotti più adatti alle sue necessità. In questo caso, l’intermediario avrà il compito di agire per soddisfare le esigenze del cliente, ma al contempo dovrà limitare la propria operatività solo a quei comparti previsti dalla tipologia della gestione patrimoniale sottoscritta.

 

Come ogni strumento finanziario, anche la gestione patrimoniale può avere pregi e difetti, ma non sono tutti facili da individuare, essendo un prodotto caratterizzato da grande flessibilità e che si presta a diverse opzioni. Tra i vantaggi strategici della gestione patrimoniale non può mancare una certa propensione alla trasparenza, visto che il contratto prevede aggiornamenti costanti relative alle operazioni compiute dall’intermediario con i fondi messi a disposizione dal cliente e, al contempo un monitoraggio costante, garantito anche dall’introduzione di app per dispositivi mobili che facilitano il compito dell’investitore. Lo svantaggio più evidente è legato alla voce dei costi, che molto spesso alterano il valore complessivo del rendimento quasi fino ad annullarlo. 

 

Tra le spese figurano le commissioni di ingresso, quelle di gestione e di prestazione, ma anche le spese fisse previste dalla banca depositaria: l’ammontare complessivo di questi costi potrebbe scoraggiare gli imprenditori dalla scelta di questo strumento finanziario, ma la soluzione proposta da robo-advisor come Moneyfarm punta proprio ad abbassare le voci di costo.

 

La società italo-britannica ha rivoluzionato il modo di intendere la gestione patrimoniale, puntando su una maggiore personalizzazione, sulla massima trasparenza e su un’attenzione maniacale alla riduzione dei costi. Analizzando le caratteristiche del potenziale cliente ancor prima della sottoscrizione del contratto e valutandone preventivamente gli obiettivi, Moneyfarm propone una gestione patrimoniale personalizzata, semplice e intuitiva, a cui dedicare piccole somme mensili senza alcun vincolo d’investimento e di contratto. In caso di emergenze, infatti, il risparmiatore potrà interrompere in qualsiasi momento la sottoscrizione senza dover sostenere altri costi. E sempre a proposito di commissioni, Moneyfarm è in grado di presentarsi sul mercato con le spese più basse, in virtù dell’affiancamento del consulente finanziario con la tecnologia, che abbassa i costi e azzera le commissioni, ma al contempo garantisce trasparenza e monitoraggio più attento. Infine, essendo una società indipendente, la startup italo-britannica non è legata agli istituti bancari che propongono i vari prodotti e non è quindi incentivata economicamente, ma si muove sul mercato nel pieno interesse del cliente.

 

“Queste importanti novità sono in linea con il nostro obiettivo di dare alle persone gli strumenti necessari per proteggere il proprio capitale nel tempo e gestirlo in maniera quanto più semplice ed efficiente ottimizzando quella componente di costo, come le tasse o i costi di distribuzione, che gravano sul rendimento finale senza aggiungere un reale valore al prodotto. Il nostro sguardo è quindi sempre rivolto in avanti, per migliorare continuamente la nostra offerta e avvicinarci quanto più possibile ai bisogni degli investitori”, ha dichiarato recentemente Paolo Galvani, Presidente Moneyfarm.

 

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