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Sanità, La Cisl Fp organizza un sit in di protesta: ''Sblocchiamo il contratto. E' ora e tempo di chiudere''
La Cisl Fp indice un sit-in di protesta per lunedì 10 settembre alle 10.30 davanti al palazzo dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari di via Degasperi. Il sindacato: "La richiesta è quella di sbloccare il contratto e al contempo sensibilizzare la giunta per avere più risorse e da distribuire subito a tutti i lavoratori della sanità. E' ora e tempo di chiudere il contratto sanità"

TRENTO. La Cisl Fp indice un sit-in di protesta per lunedì 10 settembre alle 10.30 davanti al palazzo dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari di via Degasperi. "La richiesta - spiega il sindacato - è quella di sbloccare il contratto e al contempo sensibilizzare la giunta per avere più risorse e da distribuire subito a tutti i lavoratori della sanità. E' ora e tempo di chiudere il contratto sanità".
Una presa di posizione in quanto "stiamo registrando in questi ultimi tempi - continua la Cisl - forti pressioni di altri sindacati per bloccare la trattativa del contratto sanità: vogliono lasciare sul tavolo tutte le risorse strutturali di oltre 4 milioni recuperati per merito anche della nostra azione. La proposta della Cisl di erogare equamente oltre le risorse in questione anche i 5 milioni di euro una tantum a tutte le lavoratrici e lavoratori del comparto sanità".
"Non possiamo scherzare e dobbiamo concludere una trattativa che si sta allungando da troppo tempo. Questo comportamento - denuncia il sindacato - danneggia le lavoratrici e i lavoratori della sanità. E' necessario chiudere invece un accordo dignitoso e non lasciare i dipendenti ostaggi di nessuno".
Una fretta dettata anche dalle elezioni ormai alle porte."Se non chiudiamo, il rischio concreto è quello di dover ricominciare. Abbiamo deciso di intervenire con un presidio - conclude la Cisl - per accelerare la firma del contratto e realizzare le nostre iniziative: soprattutto quella di erogare tutte le risorse in campo per tutte le professioni sanitarie e non, oltre a rilanciare una proposta per affrontare la tornata 2019/2021".