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Colf, badanti, babysitter ecco il nuovo contratto nazionale con aumenti economici e più indennità: riguarda 860 mila lavoratori (2 milioni se si considera il sommerso)
I lavoratori domestici diventano ''assistenti familiari'' e rappresentano uno dei settori più importanti in prospettiva se si pensa al sempre più preoccupante invecchiamento della popolazione italiana. Tra gli altri provvedimenti prevista un’indennità da 100 euro a quasi 116 euro in aggiunta alla retribuzione minima contrattuale per chi si occupa di assistere bambini fino al 6° anno di età e persone non autosufficienti

ROMA. “L’intesa è un buon punto d’arrivo per le lavoratrici e i lavoratori. Questi addetti, essenziali per l’organizzazione delle nostre famiglie, hanno pagato un prezzo altissimo durante la pandemia e ancora oggi ne subiscono le conseguenze sul piano economico”. Questo il commento di Filcams Fisascat, Uiltucs del Trentino rispetto all'intesa sottoscritta in questi giorni tra i sindacati di categoria e le associazioni datoriali (Fidaldo e Domina) che introduce miglioramenti sul piano retributivo e normativo per circa 860 mila lavoratori regolari del comparto domestico che diventano 2 milioni se si considerano le stime sul sommerso. Di cosa stiamo parlando? Di quelli che rientrano sotto il nome di colf, babysitter e badanti che da adesso diventano ''assistenti familiari'' e vengono inquadrati su diversi livelli a seconda delle mansioni.
La distinzione principale è tra chi si occupa della gestione della casa, e chi si prende cura di altre persone. Verranno introdotte agevolazioni per le famiglie che hanno persone non autosufficienti a carico e hanno bisogno di assumere una seconda badante per seguire queste persone 24 ore su 14 e sei giorni su sette
Nel merito, è previsto un aumento economico mensile di 12 euro per il livello medio B Super dal 1° gennaio 2021, e un’indennità da 100 euro a quasi 116 euro in aggiunta alla retribuzione minima contrattuale per chi si occupa di assistere bambini fino al 6° anno di età e persone non autosufficienti, riconoscendo così i reali carichi di lavoro effettivamente prestati. Ai lavoratori in possesso della certificazione di qualità verrà inoltre riconosciuta una ulteriore indennità fino a 10 euro al mese.
Le lavoratrici e i lavoratori con contratto a tempo pieno e indeterminato con anzianità di almeno sei mesi presso lo stesso datore di lavoro potranno beneficiare di 40 ore annue di permesso retribuito per frequentare corsi di formazione professionali specifici per collaboratori e assistenti familiari, elevati a 64 ore annue di permessi retribuiti qualora il lavoratore decidesse di frequentare percorsi formativi riconosciuti e finanziati dall’Ente bilaterale di settore, Ebincolf, fondamentali per dare dignità al lavoratore e maggior tutela alla famiglia.
''Ci sono adesso le condizioni per proseguire il confronto, anche con le istituzioni, con l’obiettivo comune di rendere maggiormente attrattivo il lavoro regolare - concludono Filcams Fisascat, Uiltucs del Trentino - in un comparto che tanto ha dato nella fase emergenziale e che è chiamato a svolgere un ruolo essenziale nel nostro Paese, alla luce delle stime sull’invecchiamento demografico''.