
Imprese femminili? In Trentino sono in aumento: incidono [...]

Coronavirus, sempre più famiglie in difficoltà. [...]

Coronavirus, il grido d'allarme di bar e ristoranti: [...]

In Alto Adige quasi 19mila occupati in meno negli [...]

Coronavirus, tra crisi ed e-commerce i grandi marchi [...]

Dai frigoriferi alle lavatrici, gli elettrodomestici [...]

Coronavirus, la pandemia si abbatte sulle attività [...]

A 3 anni di distanza, Le Iene tornano nella “Bitcoin [...]

Il mondo del vino deve scegliere se partecipare a [...]

Coronavirus, Confesercenti Alto Adige: ''E' allarme [...]
Coronavirus, Coldiretti lancia l'allarme: ''Scomparsi 200mila lavoratori stranieri, a rischio l'agricoltura italiana. Bolzano, Verona e Trento tra le più penalizzate''
La maggiore associazione di rappresentanza dell'agricoltura italiana lancia l'allarme: ''E' necessaria subito una radicale semplificazione del voucher agricolo che possa consentire da parte di cassaintegrati, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne''. E poi preoccupano i 2 milioni di cinghiali: ''Si moltiplicano senza freni scorrazzando liberamente nei terreni coltivati con gravi danni a semine, foraggi, frutta, ortaggi, vigneti''

TRENTO. Bolzano, Verona, Foggia, Latina, Trento e Cuneo: queste le cinque province che rischiano di essere le più penalizzate in Italia per la mancanza di lavoratori stagionali stranieri. Lo certifica Coldiretti nazionale che ha elaborato un'analisi che spiega come quasi 1/3 di tutti i lavoratori stagionali stranieri che venivano in Italia andavano a lavorare nelle campagne e coltivazioni di queste cinque province. In particolare a Bolzano il 6% del totale, Verona (5%), Foggia (5%), Latina (4%), Trento (4%) e Cuneo (4%).
Dati che avrebbero sempre dovuto far riflettere e che oggi, con l'emergenza coronavirus, rischiano di trasformarsi in drammatica realtà: alla demagogia di chi speculava elettoralmente a suon di slogan contro gli stranieri inneggiando a politiche di chiusura infatti ora, in poche settimane, si è sostituito un presente di chiusure vere e di stranieri che non possono più raggiungere le nostre vigne, i nostri frutteti, le nostre coltivazioni.
E allora Coldiretti lancia l'allarme e anche una proposta: ''Mancano almeno 200mila lavoratori stagionali per la chiusura delle frontiere agli stranieri che ogni anno arrivavano dall’estero garantendo un quarto delle giornate lavorative totali nei campi italiani, per poi tornare nel proprio Paese. Sul piano nazionale è necessaria subito una radicale semplificazione del voucher agricolo che possa consentire da parte di cassaintegrati, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università attività economiche ed aziende sono chiuse e molti lavoratori in cassa integrazione potrebbero trovare una occasione di integrazione del reddito proprio nelle attività di raccolta nelle campagne''
''L’Italia - completa Coldireti - non ha bisogno di posizioni ideologiche o di scorciatoie, ma di scelte pragmatiche per il bene del Paese, come quelle che riguardano l’agricoltura e la produzione alimentare''. Per combattere le difficoltà occupazionali, garantire le forniture alimentari e stabilizzare i prezzi con lo svolgimento regolare delle campagne di raccolta in agricoltura la Coldiretti ha varato la banca dati “Jobincountry” autorizzata dal Ministero del Lavoro. Sono giunte in pochi giorni migliaia di richieste di cittadini italiani in difficoltà per la crisi dell’industria, del turismo e di ampi settori del commercio ma tra questi molti beneficiano di un ammortizzatore sociale (il reddito di cittadinanza) che perderebbero se fossero assunti nei campi. Ecco perché il voucher rappresenterebbe l'unico strumento per permettere loro di lavorare, spiega Coldiretti.
Ma non è tutto: se nelle campagne mancano i lavoratori per i raccolti imperversano oltre 2 milioni di cinghiali. Coldiretti anche in questo caso non sta a guardare: ''Oltre agli altri selvatici i cinghiali si moltiplicano senza freni scorrazzando liberamente nei terreni coltivati con gravi danni a semine, foraggi, frutta, ortaggi, vigneti e minacciando gli animali delle fattorie''. Per Coldiretti sta emergendo la necessità di difendere le forniture alimentari del Paese diventate più preziose in questo momento ma anche la sicurezza e la salute dei cittadini. Si stimano danni per oltre 200 milioni di euro ai raccolti con effetti anche sulla stabilità dei prezzi conclude la Coldiretti.