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Il Dpcm fa saltare la vacanze di Pasqua: “Le nuove misure restrittive rischiano di mettere in ginocchio gli agriturismi trentini”, l’allarme lanciato da Coldiretti

L’entrata in vigore del nuovo Dpcm preoccupa Coldiretti che sottolinea le perdite registrate dagli agriturismi che si aggirato attorno a 1,2 miliardi di euro. Barbacovi: “Le misure restrittive nel periodo di Pasqua potrebbero mettere in ginocchio il settore già duramente colpito dall’emergenza”

Di Anna Giulia Mattivi - 25 febbraio 2021 - 20:39

TRENTO. Un italiano su tre ha sospeso la programmazione di viaggi-vacanze, gite fuori porta o visite a parenti e amici in attesa di conoscere le nuove restrizioni che entreranno in vigore con il prossimo Dpcm di Pasqua. È questo il dato che emerge da un’analisi condotta dall’istituto Ixè in collaborazione con Coldiretti: il 32% degli intervistati infatti ha dichiarato che l’attesa per le nuove misure restrittive ha bloccato i programmi per le vacanze del ponte pasquale.

 

Una decisione pesante per la mobilità – commenta Gianluca Barbacovi, presidente di Coldiretti Trentino-Alto Adige – che riguarda anche il primo lungo weekend primaverile di festa che rappresenta anche l’occasione per le consuete gite fuori porta di Pasqua e Pasquetta. Un appuntamento importante che segna tradizionalmente l’inizio della stagione per molti dei nostri agriturismi. A rischio c’è un sistema di servizi, ospitalità e agri ristorazione”.

 

Prima della pandemia 24mila agriturismi italiani potevano contare su un fatturato di 1,5 miliardi di euro grazie a poco più di 14 milioni di presenza, tra i quali 8,2 milioni dall’estero. Ora hanno perdite di 1,2 miliardi di euro. “Malghe e agriturismi – sottolinea Barbacovi – sono situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto. Si tratta dei luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche”. Anche se va detto che il virus non guarda in faccia nessuno e le varianti, in particolare quella inglese, preoccupano per l’elevata contagiosità. 

Dello stesso avviso anche Diego Scaramuzza, il presidente di Terranostra, che precisa: “L’agriturismo è casa nostra e la sicurezza è quella che vogliamo per le nostre famiglie. A garanzia di tutti abbiamo anche creato un vademecum interno per rafforzare le misure anti-contagio”. In un certo senso è stato anche grazie alla pandemia che gli italiani hanno riscoperto il turismo di prossimità, all’interno del proprio comune di residenza. “Queste nuove misure restrittive nel periodo di Pasqua – conclude Barbacovi – potrebbero mettere in ginocchio i nostri agriturismi, che sono già stati duramente colpiti dall’emergenza”.

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