Artigianato, Belluno va oltre il salario minimo, paga oraria media sopra i 10 euro
Lo dice uno studio condotto dall'associazione degli artigiani che ha analizzato 458 imprese per un totale di 2340 dipendenti. Michele Basso, direttore Confartigianato imprese Belluno: "Il modello veneto, fatto di contrattazione e di bilateralità artigiana, va oltre il salario minimo"

BELLUNO. L’artigianato bellunese va oltre il salario minimo. La paga oraria media è superiore a 10 euro. A dirlo uno studio condotto dall'associazione degli artigiani che ha analizzato la situazione del bellunese. È stato preso un campione di aziende artigiane della provincia: 458 imprese per un totale di 2.340 dipendenti. Sono state calcolate le retribuzioni effettive dei dipendenti. Risulta che tutte le categorie sono sopra ai 9 euro previsti dal salario minimo.
Nell’edilizia, ad esempio, i dipendenti dell’artigianato bellunese prendono in media 12,20 euro all’ora, nel settore grafica/editoria si arriva a 11,38 euro e nel trasporto merci e spedizioni a 11,56 euro. Si scende a 10 euro abbondanti per marmisti ed escavatoristi (10,72 euro), metalmeccanici (10,57 euro), legno arredo (10,37 euro), orafi operai (10,69 euro) e nettezza urbana/espurgo pozzi (10,29 euro).
Sopra i 9 euro anche i dipendenti del settore alimentari (9,30 euro), chimica/gomma/plastica (9,97 euro), noleggio autobus (9,11 euro), occhialeria (9,19 euro), odontotecnica (9,70 euro) e tessile (9,36 euro).
Secondo lo studio, restano poco fuori dai 9 euro di media solamente i dipendenti del settore acconciatori e del settore pulizie.
“Il modello veneto, fatto di contrattazione e di bilateralità artigiana, va oltre il salario minimo – spiega il direttore di Confartigianato Imprese Belluno, Michele Basso, commentando i dati. - Un modello virtuoso grazie al confronto continuo tra parti, attraverso cui si intercettano i bisogni dei lavoratori e la necessità di sviluppo e consolidamento delle imprese artigiane. Il sistema bilaterale veneto dal 2020 al 2022 ha erogato prestazioni per più di 100 milioni di euro sommando quelle di Ebav, Sani.In.Veneto cassa edile ed Edilcassa Veneto. In più, c’è anche il dato sulla rivalutazione del Tfr 2022 per i principali settori - metalmeccanica, moda, alimentari, legno e benessere - che a livello veneto vale 82 milioni di euro”.