Avvio d'estate lento sul Bondone e sull'Alpe Cimbra. Molveno guarda a novembre, la val di Non e la val di Sole lanciano "Mela Colgo": il turismo non si ferma con l'autunno
Nonostante difficoltà e incertezze, il bilancio dei territori appare soddisfacente, anche se sembra difficile raggiungere i numeri dell'estate dell'anno scorso. Ora il Trentino si avvia all'autunno e punta sulla destagionalizzazione

TRENTO. Un'estate non semplice ma che sembra soddisfare gli attori del territorio mentre si mette in pratica la destagionalizzazione. La stagione 2022 è stata da record, tante le congiunture favorevoli per il turismo che hanno portato un flusso di visitatori senza precedenti. Il contesto in appena 12 mesi è radicalmente cambiato: l'inflazione, l'economia tedesca entrata in recessione e un meteo più piovoso, soprattutto in primavera, alcuni dei problemi con cui si è trovato a dover affrontare il settore.
Un avvio in chiaroscuro con differenze tra tipologia di struttura ricettive e andamenti diversi nelle varie destinazioni trentine. Nonostante il meteo non favorevole ci sono territori che hanno retto meglio l'urto, mentre altri sono finiti in sofferenza. Tutti poi hanno alzato i giri del motore a Ferragosto e ora emerge un'indicazione soddisfacente con una redditività confermata in questo finale d'estate e l'avvio dell'autunno.
Un ragionamento di sistema, sostenuto e coordinato da Trentino Marketing, per cercare di destagionalizzate e attivare così una migliore gestione dei flussi e dei servizi. A oggi una dinamica che si riflette, complice anche l'avvio dell'anno scolastico, soprattutto nei week end. Forti di un meteo favorevole in questo inizio di settembre e di molti eventi, i territori sono ancora operativi (Qui un punto con Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo; lago di Garda, Ledro, valle dei Laghi e Comano; Madonna di Campiglio; val di Fiemme e val di Cembra; San Martino di Castrozza, Primiero, passo Rolle e Vanoi).
E la decisione di puntare sulle "belle stagioni" impone anche un cambio di valutazione rispetto agli anni scorsi. Difficile analizzare esclusivamente il periodo estivo in senso stretto: luglio e agosto restano certamente i mesi clou e quelli traino, ma allungando le code della stagione si rinuncia ai picchi ma si recupera il "calo" in altri periodi e per questo le varie Aziende per il turismo si sbilanciano poco, "i conti vengono fatti alla fine".
PAGANELLA E PIANA ROTALIANA
"L'andamento non è come il 2022, un'estate da record, ma i dati sembrano in linea con il 2019. Poi bisogna fare i conti alla fine perché le stagioni sono più lunghe e bisogna analizzare un periodo diversi ma HBenchmark indica dati interessanti, anche sul fronte della redditività", commenta Luca D'Angelo, direttore dell'Azienda per il turismo Dolomiti Paganella. "Nonostante le incertezze e il ricorso sempre più forte ai last minute, le indicazioni che riceviamo dagli operatori sembrano interessanti".
Gli impianti restano aperti fino a ottobre, molte le iniziative e c'è grande attesa per X-Terra, manifestazione che porta oltre 800 atleti sul territorio, i migliori interpreti del triathlon mondiale. "Un evento sul quale puntiamo molto, inoltre c'è ancora un buon movimento di biker", spiega D'Angelo. "Non tutti e 120 gli hotel presenti nel nostro ambito sono aperti e progressivamente gli albergatori avviano l'attività a chiudere la stagione ma ogni anno aumentano l'operatività e allungano il periodo di apertura. Storicamente Molveno arriva sempre a novembre, ma registriamo indicazioni positive anche da Andalo e Fai della Paganella".
Si lavoro ancora "dietro le quinte" per migliorare la destinazione, il prossimo appuntamento è Mtb talk. "Un convegno che consente di creare movimento sul territorio, posizionare la destinazione e crescere nel settore". Si prepara a un momento clou la Piana Rotaliana. "L'estate è complessa e c'è ancora molto margine di sviluppo - aggiunge D'Angelo - ma ottobre e novembre sono periodi particolarmente indicati per scoprire questo ambito. Molto atteso il programma di Incontri Rotaliani, "Teroldego incontra l'Etna".
VAL DI SOLE
Dal Cheese Festival a Sinfonie d'autunno, da Mela Colgo al bramito del cervo. "Abbiamo un programma molto articolato perché gli eventi sono un'opportunità, una serie iniziative orientate a sostenere questa fase della stagione", dice Fabio Sacco, direttore dell'Azienda per il turismo val di Sole. "Puntiamo molto sul foliage e sulle esperienze".
L'estate è ormai ai titoli di coda e si aspettano i dati consolidati e certificati per le analisi ma non è ancora tempo di bilanci. "L'occupazione è in evoluzione", aggiunge Sacco. "A oggi, secondo HBenchmark abbiamo un'occupazione in crescita del 2% e il prezzo medio di vendita delle camera è superiore di 15 euro. Le indicazioni sull'autunno sono buone, ma c'è ancora mercato da sviluppare".
ALPE CIMBRA
"I dati preliminari appaiono in lieve calo di qualche punto percentuale rispetto all'anno scorso, una flessione riconducibile in particolare a un avvio caratterizzato dal meteo non favorevole", commenta Daniela Vecchiato, direttrice dell'Azienda per il turismo Alpe Cimbra. "Ma c'è sostanzialmente soddisfazione e si cerca di chiudere il cerchio con l'autunno". Molti gli eventi: la foresta degli Innovatori e il trail Drago Vaia (corsa non agonistica) su tutti.
Poi il finale con Brava Part (1 ottobre), la sfilata da Costa al centro di Folgaria con centinaia di figuranti, bande e cori, gruppi e associazioni nei tipici costumi dell'arco alpino, con cavalli, asini, mucche, caprette e musiche folkloristiche, e la Dispensa (28 ottobre), manifestazione che valorizza i prodotti locali. "Ma ogni settimana ci sono trekking, escursioni in mountain bike e laboratori, così come appuntamenti nazionali e internazionali di orienteering per accompagnare gli ospiti in questo periodo dell'anno", conclude Vecchiato.
VAL DI NON
La sensazione è di una buona stagione in val di Non, partita già da tempo con la destagionalizzazione, forte di un territorio a vocazione agricola che riesce a unire l'offerta delle esperienze outdoor alla cultura, i numerosi castelli in primis. "C'è soddisfazione anche se è presto per tirare le somme, ma è sempre maggiore la consapevolezza degli operatori nelle potenzialità del territorio", dice Lorenzo Paoli, presidente dell'Azienda per il turismo val di Non. "Potenzialità che si sviluppano fino a novembre con alcune strutture che restano aperte più a lungo".
Grande attesa per Mela Colgo, l'iniziativa creata da Apt val di Non, Apt val di Sole, Strada della mela e Melinda per raccontare il connubio tra natura, lavoro e produzione. "Le indicazioni sono di una buona estate in linea generale e ora l'autunno è tra i periodi migliori per il nostro territorio. Una fase molto intensa perché le nostre realtà sono aziende familiari e piccole, però tra foliage, la raccolta nei campi, escursioni e le varie esperienze siamo molto fiduciosi".
Un mix di offerte e di attività che consentono alle strutture di tenere aperto con più convinzione. "Siamo partiti con l'idea di destagionalizzare negli anni scorsi - evidenzia Paoli - siamo soddisfatti ma il lavoro è ancora tanto perché ci sono ancora molti asset da rafforzare, da sviluppare e da implementare per potenziare la vocazione turistica di un territorio che punta naturalmente sul turismo slow e sostenibile".
MONTE BONDONE
Un afflusso in calo a inizio stagione, una ripresa da Ferragosto e un trend buono in questo settembre "ma la clientela predilige sempre di più il last minute e quindi è la pianificazione è difficile", dice Paolo Prada, presidente dell'Associazione operatori del Monte Bondone. "In questa fase si cerca di intercettare la clientela estera e il passaggio dalla città". L'Alpe di Trento è ancora operativa, non tutte le strutture sono aperte, però c'è ancora turismo. "Il meteo favorevole ha portato tante persone in quota, soprattutto nel week end".
C'è da fare i conti con un avvio "in sordina, poca l'affluenza, soprattutto tra il 10 luglio e il 10 agosto con una flessione molto marcata. Poi c'è stato un periodo molto intenso e c'è stato un allineamento rispetto all'andamento dell'anno scorso". Da pesare poi la crisi: l'inflazione e la salita delle materie prime. "Non tutti i costi si riescono a riposizionare sul prezzo finale", conclude Prada.