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Montagne prese d'assalto, la Fondazione Dolomiti Unesco: ''La gestione dei flussi di traffico sui passi deve essere condivisa: obiettivo incentivare la mobilità collettiva''

La gestione del traffico sui passi dolomitici è stata al centro della seduta del Consiglio di amministrazione della Fondazione Dolomiti Unesco. Mario Tonina: "Siamo convinti della necessità di trovare soluzioni efficaci a problemi che necessitano un approccio coordinato e condiviso"

Di L.A. - 06 settembre 2021 - 18:54

TRENTO. La gestione della viabilità sui passi dolomitici è stato un argomento centrale della Fondazione Dolomiti Unesco. "La sostenibilità del traffico motorizzato - commenta Mario Tonina, vice presidente della Provincia di Trento - è tra le linee strategiche già dalla fine del 2015: sono stati divulgati studi e si è cercato di favorire il dibattito sulla mobilità nei territori, sostenendo iniziative sperimentali di chiusura al transito degli snodi più delicati. Queste esperienze hanno sicuramente aperto la strada a nuove sensibilità: vogliamo continuare su questo percorso, convinti come siamo della necessità di trovare soluzioni efficaci a problemi che necessitano un approccio coordinato e condiviso".

 

Un tema particolarmente sentito. La montagna è sempre più meta per il turismo. Strade di montagna bloccate per ore e auto posteggiate ovunque: lungo i sentieri, nei prati, nei boschi.  "La montagna è sotto assedio” è l'allarme che arriva da molte parti, compreso il re degli Ottomila, Reihnold Messner (Qui articolo). Una limitazione del transito dei passi che, però, vede la contrarietà degli esercenti (Qui articolo). 

 

Il Cda della Fondazione ha inoltre incontrato i rappresentanti dei Club alpini dell'area dolomitica, questi ultimi hanno sollecitato una più forte attenzione di tutti i soggetti coinvolti alla tutela della montagna. Nel corso del vertice è stata riconosciuta l'importanza delle associazioni di settore nel favorire la diffusione di una cultura della montagna rispettosa dei suoi delicati equilibri ambientali e nel rendere le alte quote accessibili in sicurezza attraverso l’attenta gestione della rete sentieristica e dei punti di appoggio per gli escursionisti, in particolare rifugi e bivacchi.

 

L’importanza della Fondazione Dolomiti Unesco è quella di rappresentare una piattaforma privilegiata per il confronto, l’analisi e la pianificazione di idonee misure da parte degli enti competenti. "Il Cda di oggi - spiega Tonina - ha rappresentato un’importante occasione di confronto fra i territori in merito alla percorribilità dei passi e all’introduzione di misure di controllo e di gestione dei flussi di traffico".

 

E' stato presentato dall'assessore della Provincia di Bolzano, Daniel Alfreider, il “Piano di mobilità sostenibile sui passi dolomitici” nato dall’intesa fra i territori coinvolti. Nella discussione i membri del Cda hanno concordato sulla necessità che la Fondazione continui a rappresentare un riferimento per coordinare tempi e modalità relative all’eventuale adozione di misure di gestione del traffico.

 

"L’obiettivo - dice Tonina - che accomuna i territori è incentivare la mobilità collettiva, ridurre i flussi di veicoli privati e contenerne gli impatti sul territorio, sotto il profilo della congestione delle vie di comunicazione, delle emissioni di CO2 in atmosfera, di inquinamento acustico. Il ruolo della Fondazione è quello di garantire il rispetto della collegialità e della condivisione dei territori e delle categorie economiche coinvolte: il Piano condiviso oggi apre la strada a una miglior conoscenza dei flussi di mobilità, fornendo le basi per introdurre azioni e misure che in primis dovranno tenere in considerazione le problematiche e le esigenze degli abitanti e gli operatori dei territori".

 

Il Cda della Fondazione ha anche incontrato una delegazione del Card-Club alpini della Regione Dolomitica. L’incontro, richiesto dalle associazioni, che hanno inteso sollecitare una maggior attenzione di tutti gli enti alla tutela e al rispetto della montagna, ha fatto registrare un’ampia condivisione di tutti i presenti, sui temi della tutela del territorio e della fruizione consapevole del suo straordinario patrimonio ambientale.

 

"L’impegno della Fondazione, di nuovo, è rivolto a promuovere il coordinamento delle politiche in questione fra territori eterogenei, con statuti ed esigenze diverse, che devono fare fronte comune nel tramandare il patrimonio dolomitico alle generazioni future", conclude Tonina. Il Cda della Fondazione ha unanimemente riconosciuto l’importanza delle associazioni alpinistiche nel sensibilizzare i cittadini alle complesse e delicate problematiche ambientali che interessano la montagna e in particolare le Dolomiti, e al tempo stesso nel rendere le alte quote accessibili a tutti, in piena sicurezza, grazie ad un impegno costante nella manutenzione dei sentieri e delle altre infrastrutture.

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