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Bastano 140mila euro ma nessuno vuole gestire gli impianti del Nevegal, l'ex sindaco di Belluno: ''Non c'è visione. Preoccupati per il futuro della montagna''

La gara per gestire gli impianti del Nevegal è andata deserta. L'ex sindaco di Belluno, Jacopo Massara: "Diverse scelte politiche sono assolutamente lecite e legittime, possono capitare gli errori ma ci preoccupa l'assenza di una strategia alternativa e alcune decisioni che depotenziano la montagna"

Di Luca Andreazza - 09 marzo 2023 - 19:37

BELLUNO. La gara da 140 mila euro per gestire gli impianti del Nevegal è andata deserta. Non sono arrivate offerte, anche l'attuale società si è, per il momento, chiamata fuori. Adesso ci sono altri 40 giorni. Poi tutto sarà eventualmente da rifare. "Un pasticcio", questo il commento di Jacopo Massaro, l'ex sindaco di Belluno. "Diverse scelte politiche sono assolutamente lecite e legittime, possono capitare gli errori ma ci preoccupa l'assenza di una strategia alternativa. Abbiamo sempre sostenuto che questa partita è difficile, però in questi anni abbiamo lavorato con una visione, oggi si rischia un grande passo indietro. In campagna elettorale hanno promesso di risolvere i problemi in pochi mesi ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti".

 

Una montagna in attesa di un eterno rilancio. Ma negli scorsi giorni c'è stata una battuta d'arresto. "La stazione sciistica, come tutte quelle a quote inferiori ai 2 mila metri, ha faticato nel recente passato e oggi è ancora più difficile pensare allo sci a causa della crisi climatica tra temperature sempre più elevate, siccità e costi dell'innevamento programmato", spiega Massaro. "Da questi presupposti avevamo elaborato un piano per una totale destagionalizzazione per passare dai 40 giorni di attività della stagione invernale a tutto l'anno attraverso la valorizzazione di altre opportunità".

 

L'ex primo cittadino rivendica il percorso avviato nel corso della sua amministrazione. "Ricordo che abbiamo ereditato degli impianti chiusi e li abbiamo tenuti aperti per questi 10 anni in modo continuativo. Abbiamo previsto delle formule innovative per mantenere l'esistente e per sviluppare l'area: abbiamo, per esempio, partecipato al bando nazionale di rigenerazione urbana con cui abbiamo avuto le risorse per 3 progetti, compreso il laghetto artificiale con le funzioni per l'allevamento, per l'antincendio e per l'innevamento programmato, e abbiamo implementato un intervento unico in Italia in cui il Comune ha acquistato gli impianti per trovare una concessionaria di gestione. Negli anni abbiamo poi previsto una serie di iniziative - aggiunge Massaro - sono state aperte 3 piste di mountain bike, altri 2 tracciati sono già stati finanziati, e gli impianti sono rimasti anche durante l'estate. E' stata creata una palestra di roccia e c'è un piano per lo skateboard. Altri ragionamenti erano avviati, ci sono stati alcuni ritardi, con la tempesta Vaia si è bloccato qualcosa, ma la strategia era chiara".

 

Pronto, o quasi, anche il bando per rinnovare la concessione, firmato dalla precedente amministrazione, poi quella a guida del sindaco Oscar De Pellegrin ha rivisto la gara e la pubblicazione è arrivata l'8 febbraio scorso. "Altre scelte politiche sono legittime - continua l'ex primo cittadino di Belluno - però l'attuale Giunta comunale ha profondamente modificato la gara. Chiaro che non si può scrivere una procedura ad hoc per una società ma i criteri non possono essere eccessivamente escludenti. Avrebbero dovuto pensare a sviluppare la montagna, ecco invece il risultato di una gestione approssimativa e superficiale". 

 

La gara è andata deserta, non ha partecipato nemmeno l'attuale proprietà, Nevegal 2021, e il Comune ha scelto di prorogare la scadenza della gara di "Affidamento in concessione del servizio di gestione degli impianti di risalita del comprensorio sciistico e sportivo del Nevegal in comune di Belluno, e dei beni ad essi funzionali o pertinenti" di altri 40 giorni. 

    

"Difficile che ci sia la coda a partecipare a questa gara e intanto si perde altro tempo. C'è amarezza perché si rimette a rischio la prosecuzione dell'attività sul Nevegal e siamo fortemente preoccupati per le scelte dell'attuale Giunta: tolto il bus di collegamento Belluno-Nevegal, cancellato il finanziamento da 100 mila euro, che avrebbe attivato gli altri 300 mila da parte della Regione. Qui non c'è una strategia, purtroppo", conclude Massaro.

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