
Theresia e Annika le due giovani amiche travolte e uccise [...]

Rifugio passo Santner, oltre 50 mila firme contro la [...]

Montagne assetate o va tutto bene perché dal lavandino [...]

Oltre 1 milione per collegare Claut e Carnia Fornese con [...]

"Ho trasformato il fienile di famiglia nel mio [...]

L’aperitivo sulla seggiovia 'in corsa' ai piedi del [...]

Vecchi fienili, granai, case, essiccatoi e un antico [...]

Due amiche 25enni travolte e uccise da una valanga: [...]

IL PODCAST. Mj5: l’orso sarà abbattuto? Dallapiccola: [...]

I documentari mostrano la realtà? A Condominio 101 [...]
''Le Olimpiadi invernali rischiano di diventare un fiasco ecologico e finanziario'', Cipra lancia l'allarme sull'organizzazione dei Giochi Milano-Cortina 2026
La Commissione internazionale per la protezione delle Alpi esprime la sua grande preoccupazione per i Giochi olimpici invernali del 2026: “Chiediamo un immediato riorientamento ad una reale sostenibilità"

TRENTO. Milano-Cortina 2026 avrebbe dovuto essere la prima Olimpiade invernale realmente improntata alla sostenibilità ma i preparativi mostrano che invece si è deciso di “scegliere modalità diverse”. Le parole sono quelle di Serena Arduino e Bianca Elzenbaumer, presidenti della Cipra International, la Commissione internazionale per la protezione delle Alpi che è tornata a puntare il dito sulla poca sostenibilità delle opere in fase di realizzazione.
La strategia di sostenibilità del Cio, viene spiegato in una nota, contiene molti validi approcci: l’utilizzo di impianti sportivi esistenti o rimovibili, l’organizzazione di gare anche al di fuori della città e del Paese ospitante e la salvaguardia delle aree protette. I preparativi per le Olimpiadi invernali del 2026 procedono tuttavia con modalità diverse: la valutazione ambientale strategica (Vas) completa per tutte le opere connesse ai Giochi, prevista dalla candidatura e dalle direttive europee, ripetutamente richiesta dalle organizzazioni ambientaliste, non è stata effettuata.
Con l’eccezione della rinuncia alla costruzione di un nuovo impianto per il pattinaggio di velocità, “tutte le altre opportunità per dare a Milano-Cortina 2026 almeno una parvenza di sostenibilità sono sfumate”, denunciano Serena Arduino e Bianca Elzenbaumer.
“La decisione di costruire una nuova pista da bob a Cortina è stata presa nonostante il Cio avesse assicurato alle Ong italiane che sarebbe stato predisposto un piano di utilizzo concreto e sostenibile. Questo piano non è ancora disponibile, mentre il costo della pista, inizialmente stimato in 60 milioni di euro, è attualmente arrivato a 80 milioni e potrebbe superare i 100 milioni di euro” spiega Cipra.
L’alternativa rappresentata dalla vicina pista di bob di Innsbruck-Igls/A, non è mai stata presa seriamente in considerazione. “La pista di Cortina, come quella dei Giochi invernali di Torino 2006, sarà utilizzata solo per pochi giorni e poi abbandonata. Non si è imparato nulla dall’eredità negativa di Torino 2006”, affermano Arduino ed Elzenbaumer.
La Cipra critica anche la palese mancanza di informazioni e di trasparenza nella progettazione e nella costruzione delle infrastrutture. I progetti di costruzione previsti non rispettano né la Convenzione di Aahrus né la Convenzione delle Alpi e i suoi protocolli, il trattato internazionale vincolante che impegna gli Stati alpini alla protezione e allo sviluppo sostenibile delle Alpi.
Per questo motivo, la Commissione internazionale per la protezione delle Alpi esprime la sua grande preoccupazione per i Giochi olimpici invernali del 2026: “Chiediamo un immediato riorientamento ad una reale sostenibilità. In particolare, insistiamo affinché il Cio garantisca che venga effettuata una valutazione di impatto ambientale rigorosa e completa prima che qualsiasi decisione sia considerata definitiva. Chiediamo l’abbandono del progetto di una nuova pista da bob, il coinvolgimento effettivo della società civile e che il dossier di candidatura sia vincolante”.