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Stop ai soccorsi di notte dove sono presenti orsi e lupi? De Col: “Valuteremo caso per caso ma non possiamo mettere in pericolo la sicurezza degli operatori”

Cambiano le regole per i soccorsi di notte e in montagna, il dirigente della Protezione civile, Raffele De Col, spiega: “Le ricerche non saranno necessariamente sospese, qualora non ci fossero le condizioni, magari perché in una determinata area e in un certo periodo della stagione gli orsi sono particolarmente attivi, non metteremo in pericolo la sicurezza dei soccorritori”

Di Tiziano Grottolo - 04 giugno 2023 - 11:59

TRENTO. Con la presenza dei grandi carnivori cambiano i protocolli per i soccorritori impegnati nelle operazioni notturne. La novità arriva dopo la tragica morte del 26enne di Caldes, Andrea Papi, ucciso dall’orsa Jj4 mentre era andato a correre nella zona del monte Peller.

 

Il dirigente della Protezione civile, foreste e fauna della Provincia di Trento, Raffaele De Col, ha fatto sapere che presto sarà adottato un nuovo protocollo ma che nel frattempo sono già state date alcune indicazioni a chi opera sul campo.

 

“In primo luogo, per ogni operazione, dovrà essere effettuata una verifica sulla zona dove si andrà a operare, quindi se siano presenti o meno grandi carnivori e nel caso quali”. Se è vero che gli orsi sono “confinati” al Trentino occidentale i lupi sono presenti su quasi tutto il territorio provinciale. “Fattori come il periodo, l’ora e la stagione influiscono sull’attività dei grandi carnivori”, precisa De Col. Le fasce orarie dove si dovrà prestare maggior attenzione sono state individuate fra le 17 e le 19 e tra le 4 e le 5 del mattino. All’imbrunire e all’alba infatti molti animali sono più attivi.

 

“Un altro tema riguarda la composizione delle squadre di soccorso e le modalità di utilizzo dei cani da ricerca” prosegue il dirigente provinciale. I cani da ricerca generalmente vengono lasciati liberi e sono seguiti a una certa distanza dal conduttore ma secondo la Provincia in questo modo potrebbero essere predati dai lupi o venire rincorsi da un orso. “Il problema riguarda soprattutto le zone frequentate dai lupi dove i cani da ricerca non possono essere lasciati liberi perché c’è il rischio che vengano aggrediti”.

 

Tuttavia il dirigente della protezione civile sottolinea che ogni operazione dovrà essere valutata caso per caso: “Le ricerche non saranno necessariamente sospese, qualora non ci fossero le condizioni, magari perché in una determinata area e in un certo periodo della stagione gli orsi sono particolarmente attivi, non metteremo in pericolo la sicurezza dei soccorritori”.

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