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Le mosse di Borga rischiano di far saltare i nervi al centrodestra. ''Con Kaswalder e Gios, poi vedremo''

Ma sono proprio Gios e Kaswalder a mostrare i primi dubbi. Il centrodestra sta per chiudere le porte e non accetterà che sia messa in discussione la trazione leghista della coalizione. Ma l'esponente di Civica Trentina insiste: "Si tratterà anche sul nome del candidato presidente"

Di Donatello Baldo - 03 maggio 2018 - 06:01

TRENTO. Rodolfo Borga l'ha ripetuto per l'ennesima volta: "Noi stiamo cercando di raggruppare le realtà civiche e territoriali per poi andare al confronto con il centrodestra per decidere assieme il programma e per condividere chi sarà il leader della coalizione". 

 

La stessa posizione di ieri, dell'altro ieri e dei giorni precedenti. Dice apertamente che l'interlocuzione primaria è con Geremia Gios e con Walter Kaswalder, un po' meno direttamente dice che Maurizio Fugatti come candidato presidente non è il nome giusto per vincere la competizione del prossimo autunno.

 

"Non si dia per scontato di aver già vinto - ha spiegato alla conferenza stampa di lancio della plenaria di Civica Trentina che si terrà sabato prossimo - sarebbe sbagliato credere di avere già in mano la vittoria. E sarebbe anche sbagliato puntare ad avere un solo voto in più del centrosinistra perché non si governa con meno del 40%". Nel senso che poi in consiglio la maggioranza sarebbe troppo risicata.

 

Ma la questione che interessa, ora, è quella delle alleanze e delle mosse e contromosse che i partiti mettono in atto per negoziare la loro 'forza' all'interno delle coalizioni. Molti pensano che quella di Rodolfo Borga sia fatta solo per alzare un po' la posta: io mi faccio il mio gruppo e poi vengo a trattare con voi anche sul nodo della leadership.

 

Ma il centrodestra sta stringendo i tempi: il 7 maggio, lunedì prossimo, è in programma una conferenza stampa in cui Lega, Forza ItaliaAgire, Fratelli d'ItaliaAssociazione Fassa e Progetto Trentino si presenteranno come coalizione. Chi c'è c'è, gli altri poi si accodano. Una stretta sui tempi che rischia di lasciare Borga in alto mare. 

 

Geremia Gios non sembra poi così sicuro che questo raggruppamento di civici e territoriali sia pronto per essere varato: "Aspettiamo, calma - dice il professore - prima bisogna vedere cosa fanno i sindaci". E qui si riferisce a Valduga e Oss Emer, che però hanno mandato segnali più che a destra a sinistra, guardando a Rossi. 

 

E Kaswalder non ha intenzione di naufragare assieme a Borga. Se i tempi stringono e il centrodestra dovesse chiudere la porta lui si infilerebbe di sicuro andando ad un accordo separato, lui e la sua Autonomia Popolare che si adatterebbe anche a sostenere Fugatti candidato presidente.

 

Anche Kaswalder vorrebbe che il nome da indicare per la leadership non fosse quello del leghista, ma piuttosto che rompere il fronte accetterebbe. E forse lo preferirebbe allo stesso Borga, spinto invece da Civica Trentina. Per Kaswalder il nome giusto, non da oggi, è quello del professore di Vallarsa ma Geremia Gios, l'abbiamo detto prima, si muove solo se ha con sé anche gli amministratori. Da solo con Borga non va da nessuna parte. 

 

Insomma, le mosse di Rodolfo Borga sono viste da qualcuno come un bluff, fatte solo per alzare la posta in vista di una futura contrattazione con il centrodestra. Centrodestra che non ha intenzione di scendere a patti con nessuno, partendo dalla squadra che ha vinto le elezioni del 4 marzo scorso.

 

Il rischio di discutere con Borga è quello di riaprire vecchi attriti, esigenze di primogenitura, di dover ribaltare il modello sperimentato anche in Friuli, dove la Lega tira e gli altri stanno dietro. La volontà di Borga di modificare gli equilibri e obbligare i partiti 'nazionali' a mettersi al servizio di quel 'civismo', che nessuno ha ancora soppesato in termini di voti, è considerata impraticabile e per alcuni anche un po' offensiva.

 

Chissà se la mossa di Borga non sia invece intelligente e che riesca a coagulare un bel gruppo di persone. Allora sì potrebbe lanciare un'Opa su tutto il centrodestra: "Il valore di quest'area - aveva detto solo pochi giorni fa - è attorno al 25% dei suffragi". 

 

Ma c'è chi dubita: "Se non si sbriga a decidere di entrare nella coalizione rischia di dover venire all'ultimo con il cappello in mano e di implorarci di trovargli un posto per poter tornare in Consiglio provinciale". Insomma, se nel centrosinistra sono in alto mare, anche nel centrodestra c'è chi corre il rischio di sbattere o di naufragare". 

 

 

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