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Violenza sulle donne, il presidio di Futura. ''Un dramma sociale di cui la politica deve farsi carico''
I candidati prendono l'impegno di rafforzare i centri anti-violenza anche nelle periferie, di puntare sull'educazione di genere e sull'educazione sentimentale. "Dobbiamo agire nelle scuole, fin dalle elementari, per contrastare gli stereotipi di genere"

TRENTO. Sul volantino che è stato distribuito in via Oss Mazzuranza c'è una frase di Isaac Asimov che da sola dice tutto: "La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci". Degli incapaci di amare soprattutto, di coloro che usano violenza nei confronti delle donne, che le done arrivano ad ucciderle come è successo pochi giorni fa a Merano. L'ennesimo femminicidio: un'altra donna assassinata, in questo caso presa a coltellate.
Un dramma che è passato attraverso la campagna elettorale come una meteora: le solite parole di circostanza, le condanne di prammatica. Ma il tema della violenza di genere non fa breccia, non è buono per catalizzare consenso. Si parla d'altro a pochi giorni dalle elezioni e gli impegni su questo fronte sono fumosi: c'è poco e niente nei programmi elettorali, l'emergenza è quella degli stranieri.
Più delle altre liste, Futura di Paolo Ghezzi si è soffermata sul problema. I candidati hanno organizzato un presidio in città, spiegando ai passanti gli impegni e i propositi che intendono assumere e mettere in atto, facendo quello che deve fare la politica: occuparsi dei problemi che toccano da vicino la società.
Hanno parlato uomini e donne, perché la violenza di genere riguarda tutti e tutte. Come ha detto Giulia Bortolotti: "Attraversa i generi, le età, le professioni, le condizioni sociali". Riguarda proprio tutti. Lucia Coppola ha spiegato che "nel nostro fare politica, in campagna elettorale e se potremo nelle istituzioni, questo tema lo teniamo al centro".
"Di questa tragedia immane la politica deve farsene carico, partendo dal potenziamento dei centri anti-violenza che devono sorgere anche nelle periferie, nelle valli". Paolo Zanella tocca il tema della prevenzione e dell'educazione, "partendo dalle scuole in cui fin da piccoli si deve operare per il contrasto agli stereotipi di genere".
Paolo Ghezzi ha parlato dell'educazione sentimentale, "per insegnare il rispetto della persona umana, per una scuola adeguata alle sfide di oggi". "Con gli stereotipi di genere siamo cresciuti tutti - ha osservato - e il lavoro educativo deve toccare tutti noi, tutta la società".
I punti del programma di Futura che toccano il tema della violenza di genere sono questi: creare sportelli in ogni valle con esperti/e coordinati/e dal Centro anti violenza di Trento; implementare e rendere obbligatori nelle scuole, fin dalle elementari, i percorsi che affrontino il tema dell'educazione di genere e sentimentale.
E ancora: rafforzare la rete di supporto per le vittime e creare percorsi ad hoc per permettere alle donne di essere indipendenti economicamente e a livello abitativo; garantire una formazione specifica sul tema della violenza di genere alle Forze dell'ordine e ai media.