

Il Veneto dice basta agli animali regalati come [...]

“Fugatti chieda le scuse ufficiali allo staff di Vasco [...]

I 5 stelle verso il 2023, Marini: ''Affinità con parte [...]

Settore del latte e della zootecnia in crisi, dalla [...]

Molestie all’Adunata degli alpini, chieste le [...]

Adunata degli alpini, Zecchi come il dottor Jekyll e mr. [...]

La sindaca della notte vola in Canada (a spese del Comune [...]

Includere le "malattie femminili invisibili" [...]

Adunata degli alpini, “Innocenti apprezzamenti? Si [...]

Dall'ufficio pari opportunità sparisce il ''contrasto [...]
Il Senato vota “sì” alla cittadinanza italiana per Patrick Zaki, lo studente detenuto in Egitto da oltre un anno
Al Governo si chiede anche di fare pressione sulle autorità egiziane per la liberazione dello studente. Maestri: “C’è anche il sì di Liliana Segre tra il 208 favorevoli al conferimento della cittadinanza a Patrick Zaki la proposta è passata. Un grande atto politico dell’Italia”

ROMA. L’ordine del giorno per concedere la cittadinanza italiana a Patrick Zaki è stato approvato quest’oggi in Senato con 208 voti favorevoli, 33 astenuti e nessun contrario. Tra gli astenuti ci sono i senatori di Fratelli d’Italia. In aula era presente anche la senatrice a vita Liliana Segre rientrata appositamente per sostenere il provvedimento.
Oltre alla cittadinanza, al Governo si chiede di fare pressione sulle autorità egiziane per la liberazione dello studente, di monitorare le udienze processuali e le condizioni di detenzione e di attivarsi a livello europeo per la tutela dei diritti umani nei Paesi dove persistono violazioni e a portare iniziative al G7 con particolare riguardo a casi di repressione di attivisti politici.
“C’è anche il sì di Liliana Segre tra il 208 favorevoli in Parlamento al conferimento della cittadinanza a Patrick Zaki – commenta la segretaria del Pd trentino Lucia Maestri – la proposta è passata. Un grande atto politico dell’Italia”.
Il giovane egiziano, che si trovava in Italia per conseguire un dottorato all’Università di Bologna, era stato arrestato nel febbraio 2020 quando era tornato nel suo Paese per una breve vacanza e per far visita ai parenti. Da allora è dovuto rimanere in carcere in attesa di un processo.
Zaki è accusato di aver pubblicato notizie false con l’intento di disturbare la pace sociale e rovesciare il governo egiziano. Secondo le associazioni che si battono per i diritti umani queste accuse sono totalmente infondate. Per chiederne la liberazione da tempo è attiva una campagna internazionale che coinvolge moltissime persone in tutto il mondo e che vede l’Italia fra i Paesi più attivi.